Arte e Pubblicità

Arte & Pubblicità – Intro

moulin rouge toulouse lautrec

Arte e pubblicità, due mondi apparentemente lontani, ma che nel corso degli anni si sono incontrati e scontrati in un rapporto di amore e odio, a volte scomparendo una nell’altra e a volte respingendosi quasi totalmente.

I processi di sviluppo e innovazione hanno inevitabilmente portato cambiamenti a tutti i livelli, da quello economico a quello sociale e politico. Anche le più rigide strutture culturali ne hanno risentito stravolgendo a loro volta l’arte considerata, grazie alla sua grande sensibilità, la prima cassa di risonanza.

Sebbene l’arte e la pubblicità sembrino tradurre due linguaggi opposti, l’una la tradizione e l’altra l’innovazione, il filo invisibile che le lega risiede nel concetto rivoluzionario dell’innovazione della tradizione. In questo modo si crea così un rapporto biunivoco nel quale ognuna delle due attinge dall’altra: la pubblicità servendosi dei registri propri dell’arte visiva e l’arte considerando lo spettatore, beneficiario finale come il cliente e l’opera come prodotto di consumo. D’altro canto non è difficile immaginare l’opera d’arte come un biglietto da visita dell’artista che si pubblicizza attraverso l’opera stessa.

armando testa esselunga

Sia nel passato, come nel presente, innumerevoli sono gli artisti che hanno lavorato per la pubblicità e con la pubblicità nelle loro opere d’arte. Oltre a ciò si assiste alla presenza di pubblicità entrate a far parte della sfera artistica come i famosi manifesti del Moulin Rouge di Toulouse-Lautrec o più recentemente i manifesti stampati della campagna “Esselunga” prodotta dall’agenzia Armando Testa.

Un altro aspetto in comune tra le due realtà è lo scopo per cui sono state realizzate. L’obiettivo da raggiungere è convincere l’osservatore, producendo in lui l’interesse per ciò che sta guardando, se si tratta di un’opera visiva, o ascoltando, se si tratta di una riproduzione sonora. Infatti, sebbene inopportuno pensare all’arte o alla pubblicità come strumenti esclusivamente visivi, quella visiva è l’arte che si adopera maggiormente alla considerazione del rapporto con il mondo pubblicitario.

Alla luce di quanto detto, una domanda sorge spontanea: in futuro, arte e pubblicità, riusciranno a mantenere un’identità propria e ben definita o finiranno irrimediabilmente per perdersi una dentro l’altra? Ma è analizzando il passato che a volte si possono trovare risposte per il futuro. Ed è proprio attraverso i grandi artisti e le importanti correnti del passato che proveremo a tracciare il percorso che attende l’insolito rapporto tra arte e pubblicità.

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