Doctor Who 10×05 Oxygen – Recensione

Doctor Who 10×05 Oxygen : ennesimo bellissimo episodio di questa ultima stagione di Moffat, segno che l’autore vuole lasciare il segno fino in fondo e questa volta lo fa tramite una feroce critica sociale.
Vi avvisiamo che da qui in avanti saranno presenti degli SPOILER!
Come per la scorsa puntata vi è un forte riferimento all’horror, in questo caso agli zombies (giusto per farci venire un po’ di sana strizza eh), solo che questa volta è palese l’intento sociale e politico, in quanto gli operai di una miniera di rame vengono uccisi apposta dalle tute e zombizzati, perché considerati non più utili all’azienda. In pratica le persone sono considerati meri ingranaggi, come dirà lo stesso Doctor, considerati né più né meno della carne da macello. E questa considerazione fa arrabbiare particolarmente il nostro alieno a due cuori, considerato il fatto che per lui ogni vita è importante. E’ un concetto ribadito anche in questa stagione più volte. Talmente importante che arriva persino a dare la propria tuta a Bill, pur di salvarla, con conseguenze pesanti per il povero Dottore.
Provando a riassumere ciò che è successo tutto comincia con un due operai nello spazio che cercano di sistemare una falla, si capisce che sono una coppia dai discorsi che fanno, solo che lui non riesce a sentire ciò che lei vuole dirgli e purtroppo non lo saprà mai perché la ragazza viene uccisa per i motivi di cui sopra, solo che l’uomo capirà la verità soltanto alla fine, grazie al Dottore. In quell’istante crede sia colpa di un malfunzionamento delle tute.
Quando Bill, il Doctor e un Nardole particolarmente petulante arrivano la situazione è già drammatica e a complicare il tutto un’operaia non si fida del nostro alieno preferito, rimanendo ostile nei suoi confronti fino alla fine della puntata, senza nessun motivo valido, anche quando il Doctor perde la vista per salvare Bill, donandole appunto la tuta.
Avete letto bene: il Dottore è cieco anche se lui inizialmente cercherà di non darlo a vedere per non far sentire in colpa Bill. Noi, che lo conosciamo bene ma soprattutto che sappiamo a memoria la sua regola numero uno – ossia il Dottore mente – abbiamo assistito alle ultime sequenze da prima con un po’ di scetticismo, poi annuendo quando viene confermato il suo stato. Nardole diviene la coscienza del Dottore facendogli presente il giuramento che ha fatto, non è ancora dato di sapere a chi e perché, ma soprattutto rendendo noto che le sue condizioni di salute potrebbero rendere particolarmente nervoso il prigioniero del caveau.
Ci sono alcune considerazioni da fare su quest’ultimo.
Chi potrebbe essere? E a chi ha fatto la promessa il Dottore?
Tenendo presente che ci sono ampie possibilità che sia il Master di Simm, è però molto più difficile capire a chi possa aver fatto la promessa.
Se diamo per scontato che sia il Master di Simm (e la cosa non ci piace particolarmente, ma ne parliamo dopo), possiamo ipotizzare che il Doctor lo tenga lì dentro per impedire di vedere il se stesso (del Master) futuro? Oppure passato? Nessuno ci dà la certezza che Missy venga dopo quel Master eh… Inoltre la salvezza di Gallifrey ha cambiato tante cose, quindi ammettendo che il Master venga prima di Missy, potrebbe non essere il Master che conosciamo e che abbiamo visto lottare contro il Decimo, per poi sacrificarsi per lui.
Il campo delle ipotesi per la persona a cui ha fatto la promessa il Dottore è decisamente enorme ed ecco, per quanto ne sappiamo, potrebbe essere persino una versione del Doctor stesso, futura o passata. Oppure River? A chi dovrebbe stare a cuore che il prigioniero non esca e non si arrabbi? Se fosse il Master il prigioniero, l’ipotesi del Doctor avrebbe abbastanza senso, ma non possiamo saperlo.
Ve la buttiamo lì, così, senza una ragione precisa: potrebbe essere Donna la persona cui il Doctor ha fatto la promessa?
Ciò spiegherebbe perché O’ Donnell, la fan del Doctor, in Under the lake e Before the Flood, nomini tante cose, compreso Harold Saxon (di cui non dovrebbe avere memoria neanche lo Unit, dove lei lavorava, visto che gli eventi a lui legati sono stati cancellati) però non nominò Donna.
Forse è una Donna diversa. Forse ricorda.
Con la tecnologia dei Signori del tempo tutto sarebbe possibile.
Moffat finora ha giocato molto bene le sue carte, creando la giusta aspettativa e seminando elementi appositamente per indurci a fare le ipotesi più sfrenate.
Non crediamo che la cecità del Dottore sia di per sé una cosa totalmente negativa. In realtà sarà interessante scoprire come gestirà la questione. Non crediamo che abbia mentito a Bill per una questione di vanità, bensì per una spiccata sensibilità verso quest’ultima e la possibilità che lei si senta in colpa per questo. Siamo anche convinte che la sua cecità potrebbe essere usata come arma vincente in una probabile situazione pericolosa in cui la vista è il nostro peggior nemico. Ipotesi a parte: rendere il Dottore meno perfetto, lo rende più vicino all’uomo e meno al Dio, più vulnerabile. E se, come ha detto Nardole, il prigioniero potrebbe arrabbiarsi per questo… le conseguenze potrebbero essere davvero catastrofiche.
In attesa delle risposte e del prossimo episodio, che si preannuncia davvero interessante, non possiamo che confermare il voto positivo a Oxygen e alla stagione in generale, che, salvo scivoloni, si appresta a diventare una delle migliori della serie.

Recensione redatta da Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia

Oxygen – Ovvero la fantascienza nella sua forma più nuda e cruda

In molti, per me troppi, ritengono che la fantascienza sia un genere in cui abbondano futuri dai risvolti più incredibili, armi e strumenti ultra-progrediti e qualche piccolo accenno  alla realtà odierna. Motivo per cui dicono di non apprezzarla a dovere.

Non potrebbe esserci nulla di più sbagliato. Il genere fantascientifico nacque soprattutto come forma di critica sociale e poté permettersi anche di essere feroce proprio in virtù della descrizione di un mondo lontano e progredito oltre l’inimmaginabile,  perché in realtà esso era più vicino di quanto si credeva. Spesso era la semplice trasposizione del quotidiano in uno scenario apparentemente altro, eppure così incredibilmente uguale al mondo odierno.

Oxygen si situa pienamente in questo filone, tanto che la medesima pagina ufficiale di Doctor Who s’è sentita in dovere di dare spiegazioni di questo episodio dal forte messaggio socio-politico. In fin dei conti un mondo in cui l’utilità dell’essere umano è valutata in base alla sua produttività – e quindi legata all’ambito economico – non è certo un mondo lontano da quello in cui viviamo ora: non serve una stazione spaziale in un futuro lontano, è sufficiente osservare le realtà spesso drammatiche che stanno sotto i nostri occhi tutti i giorni. E l’escamotage del Dottore per cercare di evitare la tragica morte dei superstiti della stazione è tanto brillante quanto bisognosa di riflessione: le tute verranno fermate dal loro uccidere non facendole ragionare sulla sacralità della vita umana, bensì mettendo sul piatto della bilancia il maggior costo economico delle future morti.

E’ l’altra faccia della medaglia, quella che già avevamo intravisto in Thin Ice. Dove là si cercava di convincere, in un piccolo monologo che è un gioiellino di riflessione, l’antagonista umano a portare rispetto per ogni essere umano, qui assistiamo ad una sorta di ipotetico seguito, ambientato nel futuro. Se il progresso di una specie si misura tramite il rispetto di ogni uomo, allora il futuro in cui si svolge quest’avventura non lo possiamo definire progredito, perché l’improduttività in ambito lavorativo viene pagata con la vita, l’economia è più forte del diritto all’esistenza.

Un capitalismo spaziale che strizza l’occhiolino alla realtà di oggi e che personalmente mi dà i brividi per i forti legami con il mondo in cui viviamo.

Il finale… beh, il finale è stato un finale da infarto.

Che fosse rimasto cieco non lo avevo intuito subito, ma è stato al momento del dialogo con Nardole – a proposito, una controspalla coi fiocchi – che l’ipotesi è diventata realtà. E come se non bastasse non ci è stato semplicemente rivelato e basta, ma ci è stato fatto capire che un indebolimento del Dottore potrebbe essere molto pericoloso per l’adempimento della promessa e per la sicurezza di ciò che sta nel caveau. Qualcuno potrebbe approfittarsene? Quel che è certo è che un Dottore cieco ci mancava e regala più pepe alle avventure che verranno, soprattutto alla prossima, in cui la vista sembra avere un ruolo molto rilevante ai fini della trama.

Un’ultima considerazione personale, Bill e Nardole. Quest’ultimo mi piace parecchio, lo trovo una buona spalla: comico ed impacciato quanto basta, potrebbe rappresentare ognuno di noi, magari non dotato di tutta quell’intraprendenza che aveva contraddistinto qualche precedente companion. Sì, ogni riferimento a Clara è puramente voluto. Bill si è rivelata più sfortunata del previsto, con quella tuta difettosa, ma ci ha regalato un Doctor che accetta il rischio di perdere la vista per poterle essere d’aiuto. L’abbraccio che la ragazza gli regala è genuino e commovente, soprattutto dopo lo spavento provato. Bill non si lancia a capofitto nelle avventure, come avrebbe fatto Clara, al contrario ha paure umanissime e in più di un’occasione le viene istintivo fuggire dal pericolo. E’ un sistema che serve a lei e allo spettatore per ribadire chi è il Doctor: una persona che non si tira indietro dinanzi alle richieste d’aiuto, perché se c’è anche solo una vita da salvare vale la pena di correre ogni rischio. E’ nell’aiuto che sappiamo dare a chi ne ha bisogno che mostriamo chi siamo veramente.

C’è ancora qualche scettico circa l’attualità della fantascienza?

Chiara Liberti

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