Un nuovo noir di Gianluca Arrighi: Oltre ogni verità

Nuovo romanzo per Gianluca Arrighi, avvocato penalista e scrittore, considerato uno dei maestri del thriller italiano. Si intitola Oltre ogni verità (CentoAutori, 2018) e sta già entrando nel cuore di molti lettori.

L’investigatore protagonista è Jader Leoni, un valoroso ufficiale del G.I.S. (Gruppo Intervento Speciale Arma Carabinieri), un reparto d’élite delle unità antiterrorismo. La trama ambientata a Rocca Alta, un paesino degli Appennini centrali, alle pendici del Terminillo.

E’ estate e la quiete di questo luogo viene sconvolta da un misterioso omicidio, quello di Roberto Minniti, giovane membro di un’associazione culturale che cerca di promuovere la modernizzazione dell’Islam e profondo conoscitore della legge islamica, uno dei più autorevoli studiosi italiani del Corano.

Da Roma viene inviato il capitano Jader Leoni ad affiancare i suoi colleghi. Leoni è eccellente nel suo lavoro pur non disdegnando di ricorrere a metodi poco ortodossi purché giustizia sua fatta; caratterialmente, ci dimostra molto umano, simpatico, brillante ed è anche padre di famiglia affettuoso. Arrighi ci fa, così, conoscere un nuovo investigatore dopo Elia Preziosi, protagonista delle sue due precedenti opere L’inganno della memoria e Il confine dell’ombra.
Il libro è molto scorrevole e realistico perché in esso ritroviamo diverse problematiche attuali arricchite da inaspettati colpi di scena. L’omicidio presenta particolari inquietanti e l’autore getta uno sguardo profondo sulla natura umana anche in fatto di amicizie, amori e inganni. La tensione palpabile si intreccia ad un certo lato oscuro, molto noir. “La verità ha sempre mille volti, come ogni volto ha sempre mille verità“.

Particolare e molto apprezzato lo stile narrativo, fatto di frasi brevi e un linguaggio simile a quello parlato, nonché un’estrema cura per i dettagli e i dialoghi.

Abbiamo rivolto alcune domande all’autore:

Da dove nasce l’idea della trama di Oltre ogni verità? Magari da un caso al quale ha lavorato personalmente? Tutto ciò che scrivo nasce e trova ispirazione nella realtà criminale con la quale, per lavoro, devo relazionarmi giorno dopo giorno. Ogni storia che racconto, pertanto, è inscindibilmente collegata alla mia quotidiana esperienza professionale nelle aule di giustizia.

Quali sono le differenze tra questo thriller e i suoi precedenti? “Oltre ogni verità” ha forse più le caratteristiche del romanzo giallo rispetto a quelle del thriller puro. La differenza consiste nel fatto che mentre il giallo enfatizza l’aspetto investigativo nella ricerca del colpevole da parte di un “detective”, il thriller si caratterizza per la tensione crescente, per la suspence, per il mistero e per le motivazioni psicologiche che si celano dietro i misfatti. Nel thriller la soluzione dell’enigma appare spesso del tutto secondaria rispetto alle azioni e agli eventi, incentrati sulle vicissitudini di uno o più protagonisti la cui vita è messa a repentaglio da killer e pazzi omicidi. Nel giallo, invece, il protagonista risolve un crimine usando la speculazione intellettuale, il metodo scientifico, l’analisi e la deduzione. Non c’è quasi mai spargimento di sangue, non c’è generalmente violenza e il più delle volte la storia inizia a crimine già compiuto.

Il capitano Leoni sarà presente in altri suoi libri? Sono molto affezionato al capitano Jader Leoni e credo che, prima o poi, anche lui ritornerà.

Ha scalato le classifiche dei libri noir più venduti ed è considerato l’erede di Giorgio Faletti. Con quali aggettivi descriverebbe Gianluca Arrighi autore di thriller? E’ sempre difficile descriversi. Sin da ragazzo sono sempre stato appassionato di thriller, sia nella letteratura che nel cinema. Come autore cerco, per quanto possibile, di ricreare nei miei libri la stessa suspence dalla quale mi piace essere rapito quando indosso le vesti del lettore.

Da scrittore, che rapporto ha con i social media? I social media sono un formidabile strumento di comunicazione e hanno contribuito tantissimo ad avvicinare gli autori al loro pubblico. Per ragioni di tempo utilizzo soltanto Facebook, dove cerco di essere sempre disponibile con ogni lettore che voglia interagire con me.

Quando scrive sarà sicuramente preso dalle emozioni che inevitabilmente scaturiscono dalle varie storie. Ma quando affronta i casi giudiziari come fa a mantenere un certo distacco? L’avvocato è colui che si pone al fianco di una persona incriminata quando quest’ultima viene accusata dallo Stato e dall’intera collettività. Nell’affrontare un caso giudiziario, il penalista deve necessariamente rimanere distaccato. Guai se fosse coinvolto sotto l’aspetto emotivo. Il suo compito è quello di valutare le prove a carico dell’imputato e ricercare, al tempo stesso, ogni elemento favorevole al proprio assistito. Senza mai avallare, in alcun modo, le eventuali azioni criminose commesse dal cliente. 

Lei è un avvocato penalista. Dove trova il tempo per scrivere tra tutti i numerosi impegni che certamente avrà? Ormai, dopo vent’anni di professione, nel mio studio ho assunto diverse valide collaboratrici che mi sgravano di molte incombenze. Certo, non posso dedicare alla scrittura tutto il tempo che essa meriterebbe, ma riesco spesso a ritagliarmi dei momenti nel corso della giornata. E poi, c’è sempre la notte….

Quali sono i libri che le stanno più a cuore? Sicuramente le mie letture giovanili, che spaziavano da Edgar Allan Poe a Raymond Chandler, da James Ellroy a Stephen King.

Ha mai pensato di passare ad un altro genere letterario? In tanti mi pongono questa domanda. Diciamo che, almeno per il momento, preferisco continuare a scrivere storiacce criminali. In futuro chissà, mai dire mai…

 

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