L’isola e il sogno, romanzo poetico di Paolo Ruffilli

Qualche anno fa, in occasione dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia è stato pubblicato L’isola e il sogno di Paolo Ruffilli, un romanzo interamente incentrato sulla figura di uno dei più grandi scrittori italiani: Ippolito Nievo.

Il romanziere padovano fu senz’altro uno degli interpreti più veri della cultura italiana negli anni tra il Risorgimento e quelli che portarono all’avvio dello stato unito. Laureato in Legge, fu grande patriota e garibaldino, prendendo pure parte alla spedizione dei Mille, ricordata nel libro da Ruffilli.

L’isola e il sogno, infatti, è il ritratto umano di Ippolito Nievo, raccontato con le sue passioni, amicizie, amori ed esperienza letteraria e politica, fino alla tragica morte. La storia parte dall’arrivo del vapore su cui si trova Nievo nella Sicilia risorgimentale e in una Palermo bella e ricca. “A ragione, nei miti, se la figuravano i greci seduta trionfante sul trono come Afrodite“.

Il suo ultimo viaggio nell’isola per questioni politiche ed amministrative diventa un’occasione per rivedere luoghi e persone amate, appartenenti ad un passato sempre vivo nell’animo di Nievo. Abbiamo modo, così, di apprendere dei suoi amori: l’infatuazione per Matilde Ferrari; il legame tormentato con Bice, moglie del cugino; la passione per Palmira in Sicilia, dove sogna di fermarsi per sempre. Queste storie, poi, si intrecciano con altre relative ai fatti principali dell’epoca, come le strategie di Cavour e i compromessi che porteranno all’unità italiana nel 1861, anno in cui muore anche Nievo.

Leggiamo, quindi, un romanzo molto ispirato, ben scritto, poetico in certe parti, che accompagna il lettore fino al finale intenso e trascinante. Da anni, Paolo Ruffilli si occupa di Nievo, facendone il centro di un profondo interesse personale. Eppure, sembra un personaggio dimenticato in Italia, a differenza di quanto accade in altri paesi europei, ed è un peccato perché è sicuramente stato un protagonista nell’epoca in cui visse.

Ecco, dunque, che L’isola e il sogno diventa l’occasione giusta per approfondire anche il lato umano dello scrittore, il suo cuore, le sue emozioni. “L’impossibile era per lui di stringere il sogno dentro il cerchio della perfezione. Ecco il punto. Perché tutto, calato dentro la realtà, diventava fragile e veniva insidiato dal precario”.

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