Alan Rickman – La morte di un gentleman

Alan Rickman – La morte di un gentleman

di Silvia Azzaroli

Credo di avere visto la prima volta Alan Rickman nel famoso Robin Hood con Kevin Costner.

Non posso negare di essere rimasta spiazzata dal personaggio, perverso e malvagio fino al midollo. Uno sceriffo di Nottingham diverso da quello che avevo visto da bambina, nel cartone animato omonimo.

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E per quanto affascinata dal bel Costner, che non è mai stato una cima come attore, era indubbio che il personaggio di Rickman avesse un carisma innegabile, pur disgustando.

L’attore inglese sapeva dare quel tocco particolare ai suoi personaggi, riuscendo a distinguersi tra “la folla” anche quando gli toccava il compito, ingrato, se così si suol dire, di dover impersonare l’antagonista.

Avviene lo stesso in “Michael Collins” dove impersonò il macchiavellico Eamon De Valera, nemico giurato del protagonista, al quale invidiava l’enorme popolarità, arrivando a scatenare una guerra civile per distruggerlo. Rickman, con il suo immenso talento, riuscì a rivaleggiare con il grande Liam Neeson, interprete dello stesso Collins, mettendolo anche in ombra.

eamon

L’anno precedente fu la volta del primo ruolo positivo di grande impatto, il dolente e fascinoso colonnello Brandon di “Ragione e sentimento”, diretto da Ang Lee.

Innamorato della giovanissima Marianne, la corteggia con dolcezza, passione e tatto, standole sempre vicino, fino a conquistarne il cuore, facendole capire come l’amore autentico non è solo la fiamma impetuosa di un momento, ma qualcosa di più duraturo e solido. I suoi sguardi di uomo innamorato, che teme di non poter mai avere la donna amata, ma si accontenta, con rispetto assoluto della sua amicizia, non possono non colpire lo spettatore. Alan Rickman e Kate Winslet formavano una coppia meravigliosa.

colonnello brandon

Nel 1997 firma il suo primo film da regista “L’ospite d’inverno” con le amiche Emma Thompson e Phyllida Law, meravigliose protagoniste di un dramma quasi tutto femminile, un gioiellino, una storia intima, tenera e molto delicata, come lo stesso tratto di Rickman nel dirigere, che ha sempre dimostrato un rispetto assoluto per il mestiere di attore, per le persone che lavoravano con lui e per il modo in cui scriveva i personaggi, meravigliosamente umani.

l'ospite d'inverno

La sua prematura scomparsa ci ha privato di questo suo stile sobrio eppure inconfondibile, una stile che parlava di persone, scavando a fondo nella psicologia umana come pochi altri.

E’ accaduto lo stesso per il suo secondo e purtroppo ultimo film “Le regole del caos” dove si è regalato il ruolo di un re sole, lontano anni luce da quello dei fasti di Versailles, un uomo che si sente vicino alla fine, che è stanco di orpelli e ha bisogno di levarsi la “maschera” del re, per tornare ad essere finalmente un uomo. Veramente superbo il dialogo tra il re sole e la giardiniera Sabine de Barra, impersonata dall’amica Kate Winslet, con cui ha davvero un’alchimia speciale, quasi uguale a quella con la Thompson, compagna di avventure in mille progetti, da Harry Potter a Love Actually, passando al sopracitato L’ospite D’inverno.

severus snape

A proposito di Harry Potter se nei libri di J.K.Rowling l’autrice britannica era stata brava a lanciare qualche indizio sull’ambiguità di Severus Snape/Piton, al cinema questo atteggiamento è stato reso al meglio dalla performance di Rickman.

Vi posso assicurare che, pur non sapendo niente di Snape, dopo pochi minuti dall’inizio de “Il principe mezzosangue” ebbi il sospetto che il suo personaggio nascondesse qualcosa e così è stato.

marianne e il colonnello

Rickman si vantava di essere un femminista, avendo un rispetto per le donne autentico, era un gentleman di nome e di fatto, chiunque abbia lavorato con lui lo ricorda con affetto e simpatia, oltre che per il grandissimo talento: è ben noto che l’attore venisse dal teatro shakespeariano e recitò con successo anche a Broadway, venendo candidato per ben due volte ai Tony Awards, gli oscar teatrali.

E per “Romeo e Giulietta” della BBC interpretò un riuscitissimo Tebaldo.

Il cinema ha perso un gigante con la sua scomparsa, oltre che un meraviglioso essere umano, per citare le parole di Emma Thompson.

Alan Rickman: artista e gentleman

di Maria Pia Leone

alan rickman nottingham

Il mio primo ricordo di Alan Rickman è fissato in modo indelebile al “Robin Hood – Principe Dei Ladri” di Kevin Reinolds, lo straordinario film con Kevin Costner, Morgan Freeman ed Elizabeth Mastrantonio che nel 1991 sovvertì letteralmente il concetto dell’eroe Robin Hood offrendone una chiave di lettura moderna, accattivante e spettacolare. Rickman era uno Sceriffo di Nottingham decisamente fuori dagli schemi: dispotico, nevrotico, convulsivo e a tratti esilarante. La sua interpretazione singolare mi fece letteralmente impazzire per quel personaggio, tanto che ad oggi continuo a sostenere che le scene con Nottingham siano in assoluto le più riuscite del film: una pellicola fin troppo giocata sul fascino di Costner, all’epoca all’apice del successo dopo “Balla Coi Lupi”.

hart bochner

 

Rickman fece la differenza allora come la fece qualche anno prima in “Die Hard” (1988) di John McTiernan. Nel film impersonava un sofisticato terrorista mandato fuori di testa dal giovane poliziotto John McLane, interpretato dall’allora esordiente ( al cinema ) Bruce Willis.

Attore e regista dotato di una sensibilità fuori dal comune, Alan Rickman è oggi famoso soprattutto per il ruolo istrionico del Professor Severus Piton, nella saga di Harry Porter. Ma a me piace ricordare questo straordinario artista anche nel classico “Ragione e Sentimento” (1995) di Ang Lee, dove al fianco di Emma Thompson, Hugh Grant e Kate Winslet interpreta il ruolo del riservato Colonnello Brandon innamorato quasi senza speranza dell’eterea Marianne Dashwood… che si accorgerà di lui e dei suoi modi gentili un po’ alla volta, ed in fine ricambierà il suo amore affrancandosi senza rimpianti dal frivolo Willowghby.

colonnello brandon e marianne

Ed ancora in “Love Actually” (2003) di Richard Curtis, film corale con Emma Thompson, Hugh Grant, Colin Firth, Keira Knightley, Liam Nerson, Rowan Atkinson. Il film è un ritratto dell’amore nella nostra epoca, declinato attraverso le storie singolari e interconnesse di quattro protagonisti: dei coppie e due single. Qui Rickman interpreta Harry, un manager di successo alle prese con la classica crisi di mezza età e le tentazioni ingestibili di uomo tranquillo con moglie distratta e figli iper impegnati.

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In “Sweeney Todd” (2007) di Tim Burton, Rickman si affianca a Johnny Depp ed Helena Bonham Carter; e torna ad interpretare un personaggio inquietante. È il Giudice Turpin, un corrotto nell’anima a causa del vizio e della depravazione in cui vive,… che per avere la bella moglie di un barbiere fa arrestare l’uomo, abusa della donna e ne compra il silenzio sottraendole la piccola figlia.

sweenedy todd

Fin qui la mia percezione dell’Alan Rickman attore. Ma Alan Rickman è stato anche un apprezzato regista. Due i film da lui magistralmente diretti: “L’Ospite d’Inverno” (1997) e “Le Regole Del Caos” (2014). Un motivo in più per continuare ad amarlo e a ringraziarlo per le emozioni che ci ha regalato.

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Silvia Azzaroli

Sono una Scrittrice perché quando scrivo mi sento viva e posso visitare nuovi mondi e nuove terre;

Il mio motto è:
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Amo la Fantascienza, che per me è il genere per eccellenza ma apprezzo anche i Noir, i Romanzi storici, i Saggi e il Fantasy;

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L'elenco dei film preferiti sarebbe infinito posso solo dire che amo tanto il cinema indipendente che i kolossal, basta che mi lascino qualcosa di positivo dentro l'anima e il cervello;

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2 commenti

  1. Bellissimo articolo, bellissimi film. La sua presenza nel mondo del cinema e del teatro mancherà indubbiamente. Ho amato questo attore, specialmente in Ragione e Sentimento. Farewell Alan.

    1. Grazie di cuore del commento Alessandra. Sono proprio contenta che ti sia piaciuto perché è venuto da dentro.

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