Le piccole donne crescono ma … non invecchiano mai …


Era difficile rifare qualcosa di già fatto così tante volte e così bene, dannatamente difficile, per questo ero molto scettica e sfiduciata ma Greta Gerwig mi ha favorevolmente sorpresa. Il montaggio su due linee temporali distinte è geniale, originale e spiazzante. Il sodalizio con la magnifica Saoirse Ronan continua dopo Lady Bird e regala una delle Jo più vivide ed entusiaste mai immaginate. Ho sentito il film accusato di essere femminista … beh vi do una notizia in anteprima … avete letto il libro ? Perché la versione originale di Louise May Alcott era femminista già di suo e arrivare al 2020 senza aver letto Piccole Donne e poi pontificare sui suoi valori è un po’ ridicolo.

Jo è femminista, è controcorrente, è così consapevole di ciò che può fare ed essere da non volersi rinchiudere in una scatola. La Ronan è la migliore interprete che io abbia mai visto in questo ruolo al quale ha dato nuova linfa, freschezza e forza. La piccola e smorfiosissima Amy è interpretata stupendamente da una giovane e promettente Florence Pugh, la detesti diverse volte durante la visione, eppure vedi quelle potenzialità che la fanno amare, senza dimenticare il fatto che il suo naso è perfetto per il ruolo e le estimatrici del libro sanno quanto il naso di Amy sia determinante. Emma Watson è una Meg ideale con un tocco di presa di coscienza sui valori della vita che ci stava e le ha dato più spessore. Beth … piccola dolce ed indifesa Beth, Eliza Scanlen riesce a darne un ritratto delizioso, quasi gioioso, senza scendere nel comodo effetto pietismo, senza essere stucchevole. Meryl Streep è una zia perfetta con un alone di ironia che la rende più moderna e nuova. Quella che forse mi ha convinto meno è Laura Dern, una madre un po’ troppo cinciallegra per l’idea che avevo delle signora March, ma a lei quest’anno, dopo Marriage Story, si perdona tutto. E poi c’è lui … quello che temevo di più … Laurie.

Era difficile rifare il ruolo di Christian Bale ma Timothèe Chalamet mi ha spiazzata, bravo bravo bravo. Giocoso, tenero e scavezzacollo ma anche  malinconico e tormentato. Ha reso il personaggio più poetico e autentico.  Questo ragazzino sta facendo passi da gigante. Ultima considerazione … Louis Garrel è una meraviglia per gli occhi  e si meritava un finale un po’ meno precipitoso, quei dieci minuti di film in più per ampliare il rapporto tra Jo e il professore, legame  che resta sempre sottinteso, solo accennato. La scena del ballo tra lui e Jo è deliziosa, frizzante e assolutamente innovativa. Che freschezza questo film … una storia antica che è sempre così moderna; non è un film sulle donne, non è un film sulla famiglia o sui valori, non è un film sull’amore … è un film sulla vita e mi è piaciuto molto ridere e piagnucolare sulla poltroncina di una sala con le sorelle March. Grazie Greta.

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