Supernatural 11x21-All in the family

Supernatural 11×21: All in the family

La reazione a caldo dopo la visione di questo Supernatural 11×21: All in the family era stata di urlare all’episodio meraviglioso, mi ha suscitato talmente tante emozioni, grazie soprattutto ad interpretazioni oggettivamente di tutto rispetto, ma le recensioni si fanno a freddo. A freddo, un giorno dopo la visione devo dire che l’eco delle emozioni vissute è ancora ben presente, confermo che è un bellissimo episodio. Ma? direte voi, nessun ma, voglio solo chiarire che in nessun modo è cambiato quel che penso della trama orizzontale, fatte le dovute proporzioni credo che alla fine di questa stagione il mio atteggiamento verso la undicesima stagione di Supernatural potrebbe essere simile a quello verso la quarta stagione di Buffy, con la differenza che in quel caso la trama orizzontale fu oggettivamente debole e disastrosa e che i due episodi che considero gioielli non avevano nulla a che fare con il big bad della stagione, mentre qui  è l’opposto.
Che è successo nell’episodio.
dean-piange-parlando-con-dioDean Sam e Dio, scene gustose ma anche tanta emozione quando Dean (bravissimo Jensen) gli chiede dove fosse finito, per convincerli che è proprio Dio ci fa vedere pure Kevin e poi lo promuove. Poi Metatron contatta i Winchester e rivela che Dio ha intenzione di sacrificarsi per il creato e arrendersi alla sorella (allora le lacrime agli occhi dopo la lettura del capitolo finale erano per quello!), Dean lo convince piuttosto a liberare Lucifero e poi a lavorare tutti insieme come una volta per sconfiggere di nuovo l’Oscurità. Dal canto suo Amara tenta Dean fino all’ultimo ad entrare a far parte di lei, fino a che non si accorge che ha parlato col fratello, a quel punto si sente tradita, Metatron si sacrifica per cercare di rallentarla, sacrificio eroico ma vano, ci mette un attimo ad annichilirlo ed è già addosso a Lucifero, Sam e Donatello (chi è mo questo? eh è spuntato un nuovo Profeta). In fuga, per fortuna interviene Dio che li trasporta direttamente alla casa rifugio.
Recensione.
Non c’è niente da fare, un altro episodio e la trama orizzontale non ha acquistato sostanza, a questo punto gli episodi standalone che ho tanto criticato sono pienamente giustificati, come temevo gli autori non avevano idea di cosa fare con Amara, per loro probabilmente è stata più un modo per (finalmente) richiamare in campo Papà e confermare quello che si sospettava, che in realtà l’avessimo già visto. L’Oscurità/Amara continua con le nebbie e le persone  possedute, aveva detto a Lucifero “dobbiamo farci una chiacchierata” con tono così solenne, tutto quello che voleva era “urla per il dolore che così mio fratello verrà”, peccato l’attrice la trovo così affascinante e giusta per il ruolo ma il personaggio di Amara a sto punto è la grande delusione della stagione, davvero mi viene da pensare che è stata solo un pretesto per richiamare Dio.
Detto quanto sopra che è solo una conferma di quanto già metabolizzato, l’episodio è stato stupendo.
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Cito a mo’ di lista:
Dean e Dio, Dean nella scena in cui dice a Dio qui la gente si ammazza nel tuo nome, ci sono guerre  e pestilenze rappresenta tutti noi. Sarebbe stato più logico che andasse più sul soprannaturale, quelle sono piaghe portate dagli uomini, visto che nel mondo di Supernatural ci sono piaghe soprannaturali al lavoro e lui si occupa proprio di quelle sarebbe stato più logico che “rimproverasse” Dio di essersi disinteressato anche di quelle, invece no, Dean chiede quello che vorremmo chiedere noi e lo fa con le lacrime agli occhi di un figlio che non capisce perché il padre l’abbia abbandonato. Jensen Ackles dimostra ancora una volta di essere un grande attore, superlativo quando ti deve far piegare dalle risate e capace di farti piangere insieme a lui nella maniera più naturale.

Metatron: nello scorso episodio l’avevo eletto a grande protagonista della puntata e avevo lodato Curtis Armstrong, dopo questo episodio basterà dire che i commenti che ho letto in giro suonavano così: “No autori, ci fate detestare un personaggio per tanto tempo, rovesciate tutto facendolo quasi amare in due episodi e lo uccidete?”.  Io come ho scritto non ho mai odiato Metatron  perché l’ho sempre trovato interessante e ben interpretato, quindi figuriamoci, onore a Metatron.
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L’incontro tra Dio (Chuck) e Lucifero, grandissimi sia Misha Collins che Rob Benedict, gli autori intelligentemente l’hanno trasformato semplicemente in un incontro tra familiari che non si parlavano per una rottura avvenuta da tanto tanto tempo. Non credo che gli autori vorranno fare del Lucifero del loro show una copia di quello dello show della Fox, uno che in fondo non è cattivo, non credo si arriverà a una riconciliazione in cui lui accetta il suo ruolo ma non tenta più di mettere a soqquadro la Terra,  ma in questo incontro, in quegli sguardi c’era dolore, tristezza e rimpianto da entrambe le parti.

Gustosa la parte centrale in cui tocca allo scazzatissimo Chuck buona parte del peso del relief comico dell’episodio, notevole anche la  scena tra Sam e Dean in cui Sam gli chiede basito “Hai detto a Dio di abbassare il volume?” e Dean risponde “Io dormo”. La parte in cui Chuck incontra il nuovo Profeta che passa da professore ateo a profeta che incontra il Dio più scazzato dell’universo è da antologia.

In conclusione ancora una volta bisogna dire che a questi autori (inteso in senso lato, intendo tutta la produzione) un grande merito lo dobbiamo dare: il casting, Misha in questa stagione nel ruolo di Lucifer è stato superlativo, davvero un altro dei meriti di questa stagione che come ho detto ha anche gravi difetti di fondo, è l’occasione data a Misha Collins per dimostra quanto è bravo, cosa che il suo personaggio in fondo abbastanza statico non poteva dargli.  Di Jensen Ackles ho detto, continua ancora a stupirmi. Mark Sheppard è un fuoriclasse, su lui mai avuti dubbi. A proposito degli  interpreti di Metatron e Dio ho pure già detto, questi stanno interpretando ruoli e situazioni in cui si potrebbe facilmente scadere  nel ridicolo, invece ci stanno emozionando, merito anche degli autori che hanno tenuto le cose semplici, li hanno umanizzati nel modo in  cui facevano gli antichi greci con le loro divinità primitive.  Solo Metatron nell’episodio precedente ha toccato un piano più alto quando con le lacrime agli occhi dice a Dio che cosa ha significato per lui ricevere la sua Luce e poi perderla, poi però il dolore che esprime e con cui spiega le sue cattive azioni è totalmente umano.
Episodio davvero emozionante e bello, fermo restando che per i motivi di cui sopra per me le grandissime serie sono ben altre

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