Cohen Leonard Il gioco preferito, la recensione.

Leonard CohenNel suo libro d’esordio, Cohen narra le vicende di Lawrence Breavman, un uomo singolare con una originale visione del mondo, sullo sfondo di Montreal  durante il dopoguerra e, successivamente, a New York, una città dai contorni magici.

E’ un libro che tratta di diversi temi importanti come la vita, la morte, l’amore e la crescita.
Breavman è sicuramente una persona curiosa e particolare, che si fa domande poco comuni. Apparentemente di una semplicità e un candore unico nel vivere certi eventi della sua vita, in realtà, si dimostra molto profondo, capace di cogliere sfumature del mondo umano che alla massa rimane  nascosta.

Con l’avanzare delle vicende il lettore comprende che, in qualche modo, Cohen ha riversato parte della sua biografia in questo libro, romanzandola, come è tipico di certa narrativa influenzata dal mondo ebraico.

leonard-cohenLawrence Breavman è un uomo vivo, passionale, uno che non ha paura di vedere il mondo con occhi diversi. Questa differenza diventa palpabile nei pochi mesi che lui trascorrerà come animatore in un campeggio. La visione dei rampolli delle famiglie benestanti ammassate e irreggimentate come polli da batteria lo colpiscono negativamente tanto che troverà conforto nell’unico elemento che sfugge a questo ordine. Si tratta di un ragazzino con problemi psichici, i cui genitori accettano a fatica la sua condizione. Un ragazzino costretto a vivere quell’esperienza nell’illusione che possa vivere una normalità impossibile. La sua curiosità lo porterà alla morte a causa di un’incidente. E qui viene sancita la rottura e il passaggio tangibile all’età adulta di Breavman.
C’è una lunga e intensa riflessione del protagonista sui rituali e le cerimonie, una volta simbolo della ricerca dell’ordine Make-a-Snow-Angel-Step-5e della perfezione. Ora quei rituali sono vuoti, spogliati della loro antica forza e della capacità di proteggere l’uomo dal caos. Il passato non può più tornare, come l’amicizia con Krantz che ha abbracciato uno stile di vita più normale, seguendo valori che per Lawrence non hanno molto significato e da cui è tagliato fuori.
E non ci può essere chiusura migliore per questo libro del ricordo del gioco preferito di Lisa, suo primo amore. Un richiamo a un mondo incantato a cui comunque Breavman rimarrà legato per sempre.

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