Doctor Who – Recensione 9×11 Heaven Sent – 9×12 Hell Bent

dw5Moffat ha concluso una stagione superlativa, probabilmente la sua stagione migliore, con due episodi molto interessanti, che chiudono le fila di molte della storie che conosciamo e spalancano nuovi orizzonti.
Citazioni a iosa, come al solito, a dimostrazione della grande cultura cinematografica, seriale e letteraria dello showrunner del Doctor.
Vi avvisiamo che da qui in avanti saranno presenti pesanti SPOILER.


dw6Heaven Sent è un autentico gioiello, forse il miglior episodio della stagione, che riprende la tematica di quel capolavoro chiamato “Ricomincio da capo” di Harold Ramis e lo porta all’ennesimo potenza per mostrarci la forza e la caparbietà di questo Dottore e l’immenso talento di Peter Capaldi, in scena praticamente da solo per tutto l’arco della puntata. Chi ha ancora dubita di lui come Dottore e come attore avrebbe bisogno di farsi curare da uno bravo.Possibilmente da dw3Sigmund Freud o Carl Jung o dalla brillante allieva di quest’ultimo Sabina Spielrein.
Dopo gli eventi raccontati in Face The Raven, ritroviamo il Dottore da solo, in un luogo che sembra molto simile ad una prigione. Dove è stato teletrasportato? E da chi? Ci arriveremo con calma. Tutto ciò che ci è dato sapere all’inizio è che il luogo dove si trova usa le paure del Dottore. E’ un luogo di tortura, dove lui è costretto a confessare cose che non vorrebbe in situazione normale, solo per salvarsi dalle peggiori paure create ad arte per lui.

dw12Una creatura che non ha niente da perdere, è una creatura molto pericolosa perché non si sa mai come possa reagire alle difficoltà. Qui ne abbiamo la piena dimostrazione: il Dottore attinge forza dal suo personale dolore per la morte di Clara Oswald e non solo riesce ad affrontare la propria paura ma riesce a scappare da quel luogo che, si rivela in fine, la camera delle confessioni. Ora comprendiamo anche lo strano sguardo che Missy gli aveva fatto a inizio stagione quando il Dottore glielo aveva consegnato. Moffat, you damn fool!

dw7Oltre a “Ricomincio da capo” in questo “Heaven Sent” è citato sia l’Amleto di Shakespeare sia lo splendido racconto di Grimm “Il pastorello”, dove un ragazzino chiede al Re: “Quanti secondi dura l’eternità?” che è la domanda che si pone il Doctor, il quale si clona continuamente, dopo essere stato ucciso mentre spacca il muro di un minerale ancora più duro del diamante. Ci metterà circa due miliardi di anni per arrivare alla meta e fuggire ai suoi incubi.

E la meta ci viene svelata dal Dottore stesso con poche parole ad un ragazzino:
“Vai in città. Dì loro che sono tornato. Dì loro che so cos’hanno fatto e che sto arrivando. E se ti chiedono chi io sia. Dì loro che ho preso la strada più lunga.”
hell bent 1Siamo a Gallifrey, finalmente.
Non nascondiamo il fatto che vedere il Dottore nel suo pianeta natale, dopo tutto quello che ha passato, è stato davvero commovente e toccante. Fissavamo lo schermo attonite, con un sorriso pieno di meraviglia.
Hell Bent è una puntata più aggrovigliata della precedente, lo zio Moffy si diverte a mescolare un po’ le cose, oltre a citare a più non posso.
L’inizio è chiaramente un omaggio ai mitici western di Sergio Leone, di cui ci è pure parso di sentire la colonna sonora del grande Ennio hell bent 2Morricone per qualche minuto.
Il Dottore si è rifugiato nel suo granaio, protetto dalla gente comune, che lo considera un eroe di guerra e trova il modo, attraverso il silenzio, di farsi portare il vero responsabile della guerra temporale.
Quel gran simpaticone di Rassilon, il quale dimostra, ancora una volta di più, che ha il cervello di un bruco svizzero in coma.
Solo che almeno il bruco svizzero si magna l’Emmental, Rassilon non hell bent 4si capisce per quale motivo sia riuscito ad arrivare così in alto perché pretende che i suoi soldati uccidano un eroe di guerra perché, udite udite, non gli vuole rispondere sull’ibrido.
Tempo cinque minuti tutto il plotone di esecuzione, compreso il generale, fa ammutinamento e invita il nostro simpaticone “a lasciare il suo pianeta” suo inteso del Doctor, che viene nominato presidente ad interim.
E siccome il nostro eroe non sa che farsene delle cariche pubbliche, che sta accumulando alla grandeWARNING: Embargoed for publication until 00:00:01 on 29/11/2015 - Programme Name: Doctor Who - TX: 05/12/2015 - Episode: HELL BENT (By Steven Moffat) (No. 12) - Picture Shows: ***EMBARGOED UNTIL 00:01hrs 29th NOV 2015*** The General (KEN BONES), The President (DONALD SUMPTER) - (C) BBC - Photographer: Simon Ridgway peggio di un bambino con le figurine panini, pensa bene di iniziare a combinare qualche disastro, facendo la sua specialità preferita: mentire. E il bello che ci cascano tutti come allocchi. A cominciare dalla capa della sorellanza di Karn e al generale, al quale racconta, con una faccia tosta incredibile, che gli serve Clara per scoprire il segreto sull’ibrido.
E loro ci credono.
Imbecilli.
Siamo alle solite: il Doctor non accetta la morte di Clara. E come può farlo? Lui che non ha mai amato i finali, come ci viene detto chiaramente durante l’episodio, una splendida citazione di Angel takes Manhattan e non sarà la sola durante questo episodio. hell bent 7Grazie a un meccanismo chiamato “estrazione” possono prelevarla pochi istanti prima che muoia. Il Dottore non ha mai avuto intenzione di rivelare alcunché a proposito dell’ibrido ma solo salvare la sua ragazza impossibile. Ma… c’è un ma… quella morte è un punto fissato nella storia e noi sappiamo bene cosa succede quando questi vengono cambiati, i rischi che si possono correre. Clara non vorrebbe tutto questo per lei, ormai è morta, come lei spesso afferma e il fatto di essere sospesa per lei non è vita. Il Dottore
HELL BENT (By Steven Moffat)vorrebbe cancellarle la memoria in modo che lei non ricordasse. E qui torniamo alla questione Donna. Non viene citata palesemente ma è chiaro che si sta parlando di lei, quando il Doctor afferma: l’ho già fatto. Considerato il fatto che Moffat è il tipo di showrunner che mette in pratica le proprie idee, non importa il tempo che deve aspettare per farlo, ci sorge spontaneo il dubbio che si tratti proprio di un messaggio chiaro: anche lui, come molti whovian, odia quello che è stato fatto ai danni di Donna e forse ci sta dicendo di avere pazienza e di attendere che trovi un modo non solo per farla tornare ma anche per darle giustizia. Possiamo solo sperare e aspettare.
Come molti sanno alla fine non è Clara a perdere la memoria, ma il Doctor, solo che quello che gli accade è diverso rispetto a quello che successe a Donna: lui ricorda quello che hanno vissuto insieme, il suo hell bent 19nome, ma non il suo volto o la sua voce, tanto è vero che si ritrova a parlare con lei e non la riconosce o almeno così sembra dato che suona più volte, alla chitarra, il tema di Clara.
Anche quando la saluta dopo che lei gli ricorda che forse i ricordi dimenticati non diventano solo storie, ma anche canzoni.
E quando ritrova il suo Tardis è indubbio che abbia capito di aver parlato con la sua amica dato che si ferma, per un lungo istante, a guardare la foto che la ritrae sulla sua nave.
Ha solo deciso di lasciarla andare come è giusto che sia.
hell bent 21Lo aspettano nuove avventure, nuovi companion, un nuovo cacciavite e il ritorno di quella pazza di sua moglie.
Clara, invece, se ne va con un altro Tardis, diventato permanentemente a forma di tavola calda, dove avevano parlato a lungo lei e il Doctor.
E non se ne va da sola. Se ne va con Ashildr: due immortali in giro a far casino. Speriamo per loro che non incrocino Jack. Siamo sicure che finirebbe con una cosa a tre.
hell bent 22A proposito di altre citazioni: la tavola calda, alla fine dell’universo peraltro, è un palese omaggio a Guida Galattica per autostoppisti. Inoltre il Doctor quando raggiunge Ashildr alla fine dell’universo la trova con una scacchiera mentre ammira le stelle morenti. Che sia un omaggio a Il Settimo Sigillo? Chissà.
Un finale davvero intricato, drammatico e divertente.
Un nuovo inizio per il Doctor che chissà chi avrà come nuovo companion, si parla di un uomo e questo ci fa pensare, ancora una volta di più, che Moffat voglia tentare il colpo gobbo: la prossima rigenerazione del nostro alieno hell bent 23preferito sarà in vesti femminili?
Forse.
Del resto nell’episodio abbiamo visto il generale diventare donna e nera.
Ah sì lo sappiamo che qualcuno ha storto il naso perché il Dottore gli ha sparato, ma ricordatevi che prima si è premunito di sapere se avesse ancora rigenerazioni. Pur nei suoi momenti dark il nostro Doctor non rinuncia ai suoi principi.
Attendiamo con ansia lo special di Natale: siamo sicure che Peter Capaldi e Alex Kingston faranno faville!

Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia

 

Una nona stagione epica, che finisce dritta sul mio podio personale ad occupare il primo gradino che però deve essere condiviso con la quarta stagione. E forse non è un caso che entrambe si somiglino molto nel finale.

dw10Heaven Sent si dimostra un concentrato arte pura, per l’ambientazione, per la trama, ma soprattutto perché è un monologo in perfetto stile shakespeariano, teschio compreso. Potrebbe essere perfettamente portato in scena a teatro in ogni singola battuta ed in ogni istante di quel lunghissimo tempo di prigionia del Doctor.

Che ci fosse dietro Gallifrey era ormai cosa nota, grazie anche agli spoiler rilasciati dalla BBC stessa, mache si arrivasse ad un disco di dw11confessione-castello delle torture questo no, non ce lo potevamo certo aspettare. E se Moffat è stato geniale, Capaldi è stato eccezionale, perché ha saputo creare un’enorme empatia con il pubblico: ci siamo spaventati con lui, ci siamo posti le sue stesse domande, abbiamo fatto il tifo per lui durante tutto il tempo necessario ad abbattere quella maledetta parete che lo avrebbe restituito alla libertà.

Forse anche in questo sta la carta vincente dell’episodio, nell’essere riusciti a spezzare la metaforica barriera che divide il personaggio dal pubblico che lo guarda. E fortunatamente – per lui e per noi – non sono stati necessari due miliardi di anni ma solo pochi minuti.

dw4Hell Bent è un concentrato di drammaticità e sospiri di sollievo alternati.

Gallifrey è tornata, ma nel modo più tremendo possibile. Se nel finale della scorsa stagione avevamo visto un Doctor prendere a pugni la consolle del Tardis per la forte delusione nel non aver trovato il proprio pianeta, ora che ci siamo arrivati è giunta anche l’ansia dell’aspettativa: come si comporteranno le alte sfere dei Time Lords? Per fortuna Rassilon ci risponde subito, confermando le impressioni che abbiamo sempre avuto su di lui: è la superbia personificata. Il silenzio eloquente del Doctor e la sua gestualità valgono più di mille parole, tanto che sono sufficienti per un ammutinamento in grande stile: dimostrazione fulgida di quanto il nostro alieno preferito sappia ottenere quel che vuole anche senza profferire nessun discorso.

hell bent 8Rassilon parla troppo, il Dottore per nulla ed in questa dinamica c’è un’enorme tensione drammatica.

Mr President: dopo essere stato il Presidente del mondo ora il Doctor è a capo di Galifrey. Ci starà per poco, ma il parallelismo è impossibile non notarlo.

Salvare Clara, a tutti i costi: la regola numero uno – il Dottore mente – a quanto pare la conoscono tutti tranne che a Gallifrey. Che servisse lei per avere risposte sull’ibrido era un’ovvia bugia, ma in quel punto fisso nella storia sta la seconda tensione drammatica dell’episodio. hell bent 6Clara non è salvabile, non più. Il Doctor può andare lontano nel tempo quanto vuole, ma la sua amica, la sua ragazza impossibile, non tornerà a vivere ed il nome di Clara si andrà così ad aggiungere alla lunga lista di persone che non ci sono più. Ma forse, a mio avviso, il Dottore mente due volte. Quel congegno progettato per cancellare la memoria della companion è quasi più subdolo dell’azione telepatica che Ten dovette far subire a Donna, perché non sporca le mani. Ma se veramente esso è destinato a Clara, a farle dimenticare il Dottore, non le dà alcuno sconto di pena ed anzi potrebbe essere un pericolo enorme perché hell bent 13rischierebbe di far venire meno quel punto fisso. E dopo la lezione de Il padre di Rose, sappiamo benissimo cosa può accadere quando si altera in quel modo la storia. No, io resto dell’idea che fin dal primo momento in cui lo prende il Dottore ha intenzione di usarlo su se stesso, in modo da lasciare Clara libera di decidere quando e come tornare alla propria morte, tanto più che la ragazza ha a disposizione tutto il tempo “fino alla fine del tempo” per scegliere.

Per una volta – la prima? – il Dottore stabilisce di curare la propria, di ferita, piuttosto che porre mano all’esistenza altrui: il discorso di Clara, su quanto la sua vita con il Dottore le appartenga e spetti solo a lei decidere se dimenticarla o meno, vale tanto per lei quanto a hell bent 14posteriori per la sfortunata Donna. E lui ha imparato la lezione, così bene che è disposto a dimenticare il volto e la voce della sua ragazza impossibile, forse per darsi un contrappasso dopo aver derubato della memoria la sua companion più fedele.

Ok, dove stanno allora i sospiri di sollievo in questa puntata, visto che di tensione drammatica ce n’è parecchia?

Beh, intanto in Gallifrey.

hell bent 20Da qualche parte è là fuori, sana e salva, adesso è certezza. Ma ho qualche dubbio ora che il Dottore vorrà rimetterci piede tanto volentieri.

In Clara, a cui in un certo qual modo è stata resa giustizia. In un’esistenza sospesa, ad un battito dalla morte, le è concesso un sacco di tempo per molte avventure, ma più di questo è il suo atteggiamento dinanzi alla cosa che lascia commossi e speranzosi: Clara ha vissuto per il Dottore, ci morirà anche, ma senza rimpianti, senza terrore, bensì cercando di cogliere in pienezza ogni attimo fino alla fine del proprio tempo. Seppur celato, è un grandioso Carpe Diem, è un inno alla vita.

hell bent 9Infine, nel Doctor stesso, che alla fine comprende e si lascia trasportare avanti.

Il nuovo cacciavite sonico è anche l’emblema di un nuovo inizio, per lui e per noi, perché per quanto doloroso possa essere stato il nostro cammino, è giunto il tempo di rimettersi in marcia.

Girovagando per i social network ho letto commenti di chi ha fortemente disprezzato questa stagione per i troppi accenni alla morte e per alcune tematiche fin troppo adulte, come il tema degli Zygon integrati agli umani, ad esempio, o il tema della morte di Clara.

hell bent 3Vorrei, dico davvero, trattenermi, ma l’unica risposta che mi sale alle labbra è “tornatevene a guardare i cartoni animati”. Doctor Who è una serie per famiglie, ma ciò non significa affatto che si debba rinunciare in partenza a portare sul piccolo schermo tematiche che fanno da riflettere. Ci sono persone che sono cresciute con questa serie ed altre che ci stanno crescendo ora, ebbene che male c’è nell’esplorare gli abissi dell’attualità seppur trasposti in chiave telefilmica? Ma soprattutto, perché polemizzare solo ora, quando in realtà in molti episodi della serie – sia classica che nuova – non hanno esitato a mostrarci un Doctor talvolta più cupo del solito, che non ha esitato a prendere in mano le armi per combattere i propri nemici, o che si è trovato dinanzi all’eterno dilemma della morte?

WARNING: Embargoed for publication until 00:00:01 on 28/11/2015 - Programme Name: Doctor Who - TX: 05/12/2015 - Episode: HELL BENT (By Steven Moffat) (No. 12) - Picture Shows: ***EMBARGOED UNTIL 28th NOV 2015*** guards, The General (KEN BONES) - (C) BBC - Photographer: Simon Ridgway

A parte ciò, sono convinta che le sorprese non siano finite qui. Abbiamo ancora la storia dell’ibrido da approfondire: Moffat ci ha insegnato che non tutte le risposte arrivano in una sola stagione, pensiamo a River Song, la cui timeline ci è stata svelata lungo tre archi narrativi.

Di ibridi, in Doctor Who, ne abbiamo effettivamente parecchi, basti pensare alla medesima River, alla metacrisi umana, ad Ashildr, ad Osgood… al Doctor stesso? La tematica del Ragnarok non è più

WARNING: Embargoed for publication until 00:00:01 on 29/11/2015 - Programme Name: Doctor Who - TX: 05/12/2015 - Episode: HELL BENT (By Steven Moffat) (No. 12) - Picture Shows: ***EMBARGOED UNTIL 00:01hrs 29th NOV 2015*** guards, The President (DONALD SUMPTER) - (C) BBC - Photographer: Simon Ridgway

tornata alla ribalta, ma non è detto che non la rivedremo più, dato che in essa si narra di una grandiosa battaglia tra bene e male, alla cui fine sorgerà un nuovo mondo per rigenerazione. E se in questa nona stagione si fossero già gettate le basi per la decima?

In fin dei conti, al termine della grande battaglia “dalle ceneri, il mondo risorgerà. I figli di Odino […] e i figli di Thor […] troveranno, nell’erba dei nuovi prati, le pedine degli scacchi con cui giocavano gli dei scomparsi.” Ed Ashildr ha proprio una scacchiera dinanzi a sé, alla fine del tempo, proprio quel tempo distrutto nel Ragnarok. Ma soprattutto, la rigenerazione che dovremmo avere, sarà molto probabilmente quella di Twelve.

Shell bent 16ono solo ipotesi, chissà. Intanto nel frattempo è divertente mettere alla prova le “celluline grigie” (alla Poirot), un po’ per misurarsi, un po’ per provare ad anticipare le mosse. E pensare che ci sono persone che, fan proclamate del Doctor, non sopportano dover fare troppi ragionamenti di questo tipo perché li giudicano troppo complicati e non adatti ad una serie come questa.

Inutile dire che, secondo me, non sanno che si perdono.

Chiara Liberti

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1 commento

  1. Ciao ragazze sono Francesco
    ovviamente sono assolutamente d’accordo con la rece. Gran bella stagione. Personalmente l’arco narrativo che ho preferito nella sua interezza (non do singole puntate) è stato quelloodi Smith aperto e chiuso con le crepe e il silenzio nel mezzo e la caduta dell’11. Ma questa stagione è stata poderosa con uk Capaldi sugli scudi. Adesso grande attesa per Natale per la nuova stagione.

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