Afghanistan – Le donne non si possono cancellare

Le Donne non verrano cancellate

di Silvia Azzaroli

Disclaimer: l’immagine di copertina dell’articolo è di Omar Lopez trovata su Unsplash

Kabul è caduta nelle mani dei talebani lo scorso 15 agosto, riportando il paese indietro di 20 anni, nonostante la strenua resistenza in Panshir del giovane guerrigliero Ahmad Massoud (figlio del celebre Massoud Sr), le cui armate, sono le uniche, ad aver fermato i talebani.

Il contraccolpo più pesante, con il ritorno al potere di questi fanatici, lo stanno avendo donne e bambini, oltre che tutti gli oppositori.

Chiunque non segue le nuove regole viene torturato e spesso anche ucciso.

Numerosi anche i giornalisti che hanno subito questo trattamento, così come gli operatori sanitari.

Abbiamo visto tutti quelle donne talmente disperate da consegnare i propri figli nelle mani di sconosciuti, pur di non farli vivere sotto il regime talebano.

Come donna e scrittrice mi sono sentita male a vedere certe immagini.

Ogni volta che ne sento parlare mi pare di assistere ad un incubo ad occhi aperti.

Da sempre si cerca di far tacere la voce di noi donne attraverso mezzi di ogni tipo, usando la legge, la religione, le tradizioni.

Le donne fanno paura a chi vive nel passato e non vuole perdere i propri privilegi acquisiti.

E’ più comodo avere delle bambole da usare e buttare via per certe persone, invece di esseri umani senzienti, che possono pensare con la propria testa, capaci di scegliere il proprio destino, la persona da amare, il proprio lavoro.

Ecco perché si cerca di impedire alle donne di andare a scuola.

La scuola spinge a pensare, a porsi degli interrogativi, a non accettare niente di precostituito.

Ecco perché si cerca di impedire alle donne di vedere film, serie tv, ascoltare musica, leggere libri.

Il cinema, la serialità, la letteratura, la musica spingono a guardare oltre i propri orizzonti e a sognare.

I nuovi/vecchi padroni dell’Afghanistan credono sul serio di poter impedire alla gente del proprio paese di sognare?

Di ascoltare musica?

Di leggere?

Di vedere film e serie?

Certe cose sono ormai dentro l’essere umano e nessuna tortura potrà levarglieli di dosso.

Nel silenzio della propria casa, le donne lottano, combattono, leggono, sognano.

Lottano per le strade, sapendo di rischiare la vita.

Lottano mostrando i colori degli abiti, pre regime dei talebani, sui social, cercando di far capire che no, il loro paese non è grigio e oscuro come vogliono far credere questi fanatici.

Lottano attraverso l’arte, con le opere di Shamsia Hassani che continuano a circolare nel paese, nonostante i tentativi di farla tacere.

“L’arte cambia la mente delle persone e le persone cambiano il mondo” scrive Shamsia.

In una delle sue ultime opere l’artista ha raffigurato una donna in ginocchio al cospetto di un uomo armato (un chiaro riferimento alla conquista dei talebani).

 

Accanto a lei c’è un vaso caduto, con un fiore, ma non per fortuna non è ancora rotto.

C’è ancora la possibilità di raccoglierlo.

https://www.instagram.com/p/CSkTuS0JqD7/?utm_source=ig_embed

 

In un’altra opera, si vede una donna che tiene in mano uno strumento musicale come se fosse un tesoro

https://www.instagram.com/p/CSXZixMBjIr/?utm_source=ig_embed

La musica è dentro queste persone, è dentro l’umanità, la musica dà speranza e gioia, credere che una qualunque religione sia contro la musica è una follia.

E’ cattiveria. E’ totale incapacità di vedere la bellezza.

Quando studiavo scienze religiose alla facoltà teologica di Milano, un Imam, gentile, colto e preparato, ci insegnò tutto ciò che poteva sull’Islam e nell’ultima lezione suonò, tramite l’arpa, un delicato inno ad Allah.

Noi studentesse e studenti avevamo le lacrime agli occhi per le emozioni.

Niente e nessuno può privare l’essere umano della musica. Perché la musica ci rende liberi, in un mondo complicato. La musica ci porta lontano e ci fa volare.

La musica dà vita al nostro mondo interiore e lo rende reale.

Solo chi non ha la musica dentro di sé la può odiare e disprezzare.

Come potete vedere nell’articolo vi sono diversi video di canzoni. E’ la playlist del nostro staff per le donne afghane.

Woman in Chains l’ha scelta Simona Ingrassia

Kabul l’ha scelta Davide Paganini

The Kinslayer l’ha scelta Marco Previtera

Donne e We are the World le ha scelte Tatiana Coquio

L’amore esiste, il peso del coraggio, Che sia Benedetta, Pensa, Donna, Voglio Vederti danzare le ha scelte Renato Sacco

Nobody’s wife l’ha scelta Manuel Bergugnat

Skyfall e Once in Every Lifetime le ha scelte Ginevra Boldrini

L’ultima notte al mondo l’ha scelta Gigliola Foglia

Just my imagination e Woman in love le ho scelte io

Qui potete trovare un interessante articolo su Shamsia

Green me Shamsia Hassani

Chi usa la violenza è debole

di Renato Sacco

Chi impugna un’arma per imporre uno stile di vita togliendo e negando libertà e diritti civili è debole, insicuro e privo d’intelligenza.

Non credo che Allah, Budda, Krishna, Dio, Maometto o altre divinità religiose si siano mai permessi di cotanta crudeltà, meschinità e accidia.

Continuano la caccia alle streghe senza che esse esistano.

Uccidono le madri dei loro figli, stanno decimando la loro stessa società, perché senza donne, madri e nonne si spezza la continuità di un popolo, qualunque esso sia.

La musica, come tutte le arti nobili, sono lo specchio dello stato d’animo della popolazione di cui gli autori fanno parte.

Tutto questo è disarmante, un’intera nazione obbligata ad una dittatura del nulla e nessuno muove un dito in loro aiuto solo perché non ci sono interessi economici o altro che smuova qualcuno che corra in aiuto a chi non può reagire a cotanta disumanità.

È orribile pensare che l’ ONU debba intervenire solo in casi estremi, credo sia il momento d’ intervenire, ci sono i segnali di un caso estremo di violazione dei diritti umani.

Perché a furia di spezzare un ramo per volta un albero muore.

 

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Silvia Azzaroli

Sono una Scrittrice perché quando scrivo mi sento viva e posso visitare nuovi mondi e nuove terre;

Il mio motto è:
"Siamo universi dentro altri universi." (Ho Sognato Babilonia)

Adoro camminare e andare in bici;

Ecologista, Attivista culturale e contro le Malattie Rare, Femminista;

Star Wars/Trek Geek, Proud Hamster, Fringie, Whoovian, MCU Fan, Sci-Fi Geek;

Amo la Fantascienza, che per me è il genere per eccellenza ma apprezzo anche i Noir, i Romanzi storici, i Saggi e il Fantasy;

I Mici, la Musica, l'Arte (Monet, Artemisia Gentileschi, Raffaello, Caravaggio, Renoir, Hopper, Tiziano), il Tennis (King Roger Federer), la Pallavolo(indimenticabile la nazionale maschile di Velasco, Bernardi, Zorzi, ecc, ora adoro Paola Egonu, Alessia Orro e co), il Pattinaggio, Curling e molto altro;

Amo il Cinema la cosiddetta settima arte.

L'elenco dei film preferiti sarebbe infinito posso solo dire che amo tanto il cinema indipendente che i kolossal, basta che mi lascino qualcosa di positivo dentro l'anima e il cervello;

Le Serie tv. Anche qui l'elenco sarebbe infinito.
Metto solo le prime che mi vengono in mente:
Fringe, Twin Peaks, X-Files, Person of Interest, Doctor Who,
The Expanse, 12 Monkeys, Broadchurch, Peaky Blinders,
E.R., Friends, Quantum Leap, Battlestar Galactica,
Fleabag, New Amsterdam, Call the Midwife, Wanda Vision,
Star Trek, Hanna, The Falcon and The Winter Soldier
;

La Letteratura (senza libri non vivo!):

Jane Austen, Banana Yoshimoto, Ray Bradbury, Isaac Asimov,
Robert Heinlein, Arthur Clarke, Agatha Christie, Paolo Rumiz,
Charles Baudelaire, Nilanjana Roy, Giuseppe Ungaretti, Sarah Moss,
Laura Intino, Alessandro Manzoni, Francesco Petrarca, Marcela Serrano,
J.R.R. Tolkien, Mariana Enriquez, Robert Silverberg, Daniel Pennac,
Leigh Brackett, Haruki Murakami, Leigh Brackett, Etty Hillesum,
Virginia Woolf, Oliver Sacks, Priyamvada Natarajan.

Sono affascinata dalla Scienza anche perché volevo diventare medico .
Adoro figure storiche femminili che si sono contraddistinte in questo campo,
in particolare Sabina Spierlein (madre della psichiatria moderna),
Margherita Hack grande astrofisica italiana),
Samantha Cristoforetti (Geniale astronauta italiana).

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