Cosimo Mirigliano, intervista allo scrittore

Intervistiamo oggi Cosimo Mirigliano, architetto con una grande passione per la scrittura, due libri in attivo ed uno in preparazione.
Ciao Cosimo, grazie di aver accettato di farti intervistare dal nostro sito.
 

 

Iniziamo l’intervista con le domande di Silvia:


Ho letto le trame dei tuoi libri. “Due corpi, una sola mente” e “L’estate interrotta”. Sembrano due storie molto diverse. E mi affascinano.

Mi intrigano molto Gaya e Carlotta, due donne, in mezzo a diversi uomini. Cosa le accomuna a parte questo, per te?
Gaya sembra essere molto coraggiosa, ha il coraggio di una scelta dolorosa e difficile.
Volevi lanciare un messaggio attraverso lei?
Carlotta, invece, mi pare di capire, vive l’esperienza del suo primo viaggio all’estero.

Secondo te viaggiare fin da giovani puoi aiutare ad aprire la mente?

Veniamo alla prima domanda. Carlotta e Gaya, sono due donne appunto e come tali vogliono manifestare la loro presenza all’interno del gruppo di cui fanno parte.
Gaya lo fa in modo permissivo, nel senso che lascia volutamente la possibilità a Giacomo di gestire la relazione, ma sul più bello però sarà lei a decidere come andare avanti. Mentre Carlotta sarà l’elemento alfa sin dall’inizio, da quando ancora nemmeno gli altri due ragazzi lo hanno capito.
In realtà, il coraggio di Gaya arriva senza che lei ne conoscesse l’esistenza. Alla fine questo è il bello del mio personaggio. Svelarsi al lettore piano piano.
Carlotta nasce e cresce come un’eroina, essendo in primis figlia unica cocca del padre, e leader a scuola. E nel rapporto con Gabriel fa subito vedere una sua autonomia nell’affrontare la vita. Quindi, Gaya e Carlotta sono esattamente e diametralmente opposte.

Il viaggio di per sé aiuta e arricchisce chiunque, e si, lo consiglio vivamente a tutti.

 

 

Domande di Tatiana:

Come nasce la tua passione per la scrittura?

Credo che la passione per la scrittura sia nata dentro di me ancora prima che io imparassi a biascicare qualche suono. Ricordo come da piccolo, l’esigenza di scarabocchiare un qualunque foglio bianco avesse la priorità davanti a qualunque gioco per bambini.

Arte a tutto tondo, fai ancora teatro? Ho letto che inizialmente ti sei approcciato alla
poesia.

Dici bene: ho iniziato come prima espressione artistica, ad avvicinarmi alla poesia, vincendo anche la pubblicazione di due prose in due volumi diversi e da lì la passione per la scrittura si è evoluta (di proposito uso questo termine), arrivando a scrivere due romanzi e a iniziare il terzo.

Col teatro non ho avuto più modo di approfondire, in quanto impegni universitari e di vita quotidiana, mi hanno un po’ allontanato da quel mondo. Ma circa 3 anni fa partecipai, come attore principale, alla realizzazione di uno spot pubblicitario per la televisione americana.

Due libri pubblicati, due generi differenti. Quali sono state le tematiche che hai voluto
trattare in ognuno di questi?
Quale genere preferisci e come sviluppi le tue storie?

Vediamo: le tematiche che ho voluto trattare nei miei romanzi si aggirano sempre su un aspetto per me molto importante, ovvero la mente umana. Cosa intendo: mi piace rendere reali i miei personaggi, reali nel modo di pensare, parlare, e soprattutto nell’approccio verso gli altri.
Io non ho un genere specifico, mi piace leggere molto e qualunque cosa. Per me la lettura è cultura, per cui qualunque scritto in qualche modo può insegnarmi qualcosa.

Hai qualche progetto futuro?

Di progetti ne ho tanti, molti fattibili e moltissimi non fattibili: ma alla fine questo è il bello della nostra vita. Pensare di poter fare di tutto. Comunque sia, mi piacerebbe che in qualche modo che i miei romanzi venissero pubblicati in altre lingue e che prima o poi ne venissero fatte delle sceneggiature cinematografiche (dettaglio che ho letto centinaia di
volte anche sulle recensioni dei miei lettori).

Domande di Simona:


Qual è il tuo artista preferito e perché?

Se mi si chiede qual è il mio artista preferito, in generale non saprei cosa rispondere. Ma se me lo si chiede in qualche ambito specifico, potrei dire che: nel cinema italiano, come registi, amo molto Tornatore e Sorrentino per citarne alcuni. Mentre nella recitazione mi piacciono molto Penelope Cruz, Cameron Diaz, Tom Cruise, Luigi Lo Cascio e molti altri ancora.

Nella scrittura amo gli autori in generale del ‘900, e di quelli moderni ce ne sono parecchi. Come per esempio il grande Giorgio Faletti, la Mazzantini, Banana Yoshimoto, David Grossman e molti altri ancora.
Ci sarebbero anche molti cantanti, pittori, e artisti in genere, ma mi fermo qui in quanto mi servirebbero un paio di ore per elencarli.

Qual è la tua fonte di ispirazione per le storie che scrivi?

Io scrivo in base a quello che vivo ogni giorno sia direttamente che indirettamente. Amo le persone in genere, per cui amo quello che hanno da raccontare. Difatti tutto quello che io assorbo da loro, lo trasformo poi in racconto, in uno dei miei racconti.

 


Quanto c’è di Cosimo nelle storie che scrivi e, soprattutto in quale dei tuoi personaggi ti rivedi?
Diciamo che si può trovare Cosimo in ognuno dei personaggi, lo si può trovare in un tramonto in riva al mare, ma lo si può trovare anche davanti a un concerto di musica rock.

Qual è il genere letterario che pensi di non essere in grado di scrivere?

Credo che non potrei mai scrivere pornografia o romanzi di mafia. Il primo caso lo trovo diseducativo e il secondo troppo attuale per leggerlo anche sui romanzi.

Trovate i libri di Cosimo Mirigliano qui:
L’estate interrotta
Due corpi una sola mente

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Tatiana Coquio

Amo alla follia la settima arte, la sceneggiatura è ciò che mi interessa di più in un film, tanto da aver fatto qualche studio in merito.
Star Wars fan da una vita e serie TV addicted. Lettrice compulsiva, sempre pronta ad appuntare note e pensieri un po' ovunque, quando posso viaggio per il mondo accompagnata dal mio fido ipod e una colonna sonora a tema.

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