Una giornata di sole novembrino ha favorito anche le passeggiate nell’enorme parco di Monza (servito da trenini interni nella bella stagione) e le ultime visite a una suggestiva mostra in chiusura che ha tenuto banco per mesi e che si spera possa essere riproposta, debitamente adattata, anche in altri parchi storici (questa la motivazione del presente articolo anche a evento concluso): “Elfi, Folletti e Fate. I segreti del Piccolo Popolo”, dedicata alle magiche e minuscole creature che popolerebbero i vari ambienti naturali, secondo una tradizione diffusa in moltissime culture e in tutti i continenti. Allestimento ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione col Consorzio di Villa Reale e Parco, La Danza Immobile-Teatro Binario 7 e Creda Onlus, su progetto di Corrado Beretta e Corrado Accordino.
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Nella bellissima ma un po’ appannata Villa Mirabello, dai notevoli soffitti affrescati,
immersa nel Parco della Reggia di Monza, sono stati allestiti ambienti “fatati” con fondali dipinti ma anche mobilio e oggetti curiosi, rami, foglie, frutti, pietre ecc. e naturalmente adeguata illuminazione.
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Ogni sala ospitava una scena diversa per diversi tipi di fate e folletti, a partire da un magico cerchio di funghi che segnava l’ingresso: i pranzi delle fate, il sonno delle fate, la miniera dove lavorano i coboldi ecc.
Un’animatrice in idoneo costume boschereccio conduceva i bambini e con l’ausilio di effetti luminosi e sonori illustrava la scena, stimolando a scoprire personaggi e dettagli. Non mancavano “giochi” come il tunnel dove solo i più piccoli riuscivano a passare, o gli specchi deformanti.
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Accanto all’ingresso di ogni sala, pannelli raccontavano l’ambientazione oltre che il tipo di fata o folletto che ne era abitante: e i più grandi potevano approfondire con altri cartelloni legati agli elementi naturali e allo specifico territorio: ad es. connessi alle naiadi delle sorgenti c’erano spiegazioni naturalistiche sui corsi d’acqua in genere e sull’idrografia della zona, collegata alla miniera c’era un excursus sui tipi di rocce e, in più, su quelle che si possono trovare all’interno del Parco di Monza e dove. Eccetera.
Insomma la magia della fantasia unita alla magia della natura. Un percorso pensato per i bambini ma utile anche agli adulti. Un’idea educativa insomma da “esportare” in altre ville, giardini e parchi.