LIBERI PENSIERI SU “LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNI”

“Bellissimo, musiche stupende, costumi meravigliosi” mormora trasognata nella penombra del cinema la direttrice della mia scuola di danza, nell’intervallo della proiezione de “Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni” a cui hanno partecipato una cinquantina tra allievi e genitori.

“La mia massima performance meccanica è stata aggiustare lo sciacquone del bagno” commento io, “ma apprezzo che Clara sia così scienziata, col pallino della meccanica”.

“Adesso il trend della Disney è questo” risponde la maestra, “devono scontare il fatto di averci propinato per quarant’anni le principesse…”

Dico subito che a me il film è piaciuto, sia come trama (anche se qualche spiegazione in più sulla situazione “politica” dei Quattro Regni potevano darla…) sia visivamente (da godere su grande schermo) sia per il messaggio (come si usava dire negli anni ’80 quando cominciavano ad arrivare in Italia certi film ‘impegnati’).

Sia perché per me scorreva in gran parte come un déjà-vu, un continuo omaggio ad altri film che ho amato. E non è detto che fossero citazioni consapevoli da parte di regista e scenografo, ma semplicemente visioni che erano rimaste nei loro occhi e nel loro cuore com’è successo a me.

dalla casa di Drosselmeyer… attraverso un misterioso passaggio Clara sbuca nei Quattro Regni

Fatto sta che la struttura del film mi ha ricordato molto “Labyrinth”, soprattutto per le bizzarre “scorciatoie” con cui giungere da un mondo all’altro (Clara sbuca da un tronco d’albero…) e il gioco di scatole cinesi per cui dal mondo di fiaba si intravede quello reale (ma quale dei due è più reale?); e non ho potuto fare a meno di pensare che se il film fosse stato girato vent’anni fa sarebbe stata chiamata a interpretarlo proprio lei, Jennifer Connelly.

E poi i due soldati tonti ricalcano molto proprio il guardiano delle porte di Labyrinth e i due soldati dentro il labirinto dei quali uno sempre mente e l’altro sempre dice il vero… ma Sarah li vince tutti con un ragionamento logico, ponendo le domande giuste. E anche in “Labyrinth” c’è un carillon… e anche in “Ballerina”…

E ancora: l’orologio della sala da ballo mi ha fatto venire in mente “Hugo Cabret”. Alcuni paesaggi e architetture mi facevano pensare a “La Storia Infinita”. La città di guglie e ponti costruita sopra le cascate assomigliava un sacco a Theed City, capitale del pianeta Naboo nella seconda Trilogia di Star Wars. La fabbricazione dell’esercito di soldatini di piombo mi ricordava appunto la creazione dell’esercito di cloni in Episodio II… Per non dire che lo Schiaccianoci, ovvero il capitano Philip, assomiglia all’ex soldato imperiale Finn di Episodio VII.

Clara e Philip

Certo può apparire bizzarro che il signor Drosselmeyer non abbia un aspetto teutonico bensì afroamericano (Morgan Freeman è sempre un piacere vederlo), ma… Ricordo che una volta criticai l’abbigliamento della cantante di un complesso che cantava “Barbie Girl” e una delle mie piccole allieve di danza mi rimbeccò: “Lei è come una Barbie e la puoi vestire come vuoi!”… insomma, è una fiaba! Dopotutto abbiamo apprezzato una Ginevra di colore nella serie “Merlin” ambientata teoricamente nel Medioevo, quindi ci può stare nell’800 un distinto signore di pelle scura che per i casi della vita ha assunto un cognome di suono tedesco; perfettamente normale poi che lo Schiaccianoci, che è una sua creatura, abbia un aspetto che ci si aspetterebbe in un suo figlio carnale.

La Fata Confetto sembrava… la “consulente d’immagine” di Katniss nella serie “Hunger Games”… ma coi capelli color Ravanello Pallido come la Littizzetto. Non avevo riconosciuto Keira Knightley, tra l’altro; ho trovato subito abbastanza sgradevole il personaggio, quantomeno per la vocetta querula, ma ho capito che era un personaggio negativo solo quando ho visto il vero aspetto di Madre Cicogna, una signora scarmigliata di mezza età in giubbetto e pantaloni… non poteva essere lei la cattiva, ecco. Io poi adoro Helen Mirren fin da quando interpretò Morgana in “Excalibur”.

Bravissimo il’interprete del papà vedovo preso tra l’elaborazione del lutto, l’attaccamento alle tradizioni familiari e la gestione dei figli adolescenti…

I pagliacci dal corpo apribile mi facevano impressione, anche perché detesto i clown (e non solo per via di “It”). Ho adorato i costumi fantasiosi, i paesaggi innevati e il bosco pieno di amanite rosse, funghi magici per eccellenza. E l’intelligenza di Clara, ovviamente, e il suo essere così senza paura.

Insomma il film mi è parso un po’ un’autocelebrazione da parte della Industrial Light & Magic ma mi ha fatto solo piacere. Come mi ha fatto piacere l’intermezzo “ballettistico” (ripetuto durante i titoli di coda) con la star Misty Copeland, che molti ricorderanno come Giulietta (anche lei di colore) a fianco di Roberto Bolle nel balletto di Prokofiev, una dei pochi personaggi al mondo (soprattutto nel mondo della danza) ad aver avuto l’onore di una Barbie con le sue fattezze e il suo nome.

Misty Copeland nel film…
…e al naturale

Già, le Barbie: sono in vendita anche quattro bambole ispirate ai personaggi del film, a proposito, non bellissime, specialmente la ballerina che ha un viso sgradevole, purtroppo.

Cos’altro dovevo dire…? Ah, il messaggio? Giusto!

“TUTTO Ciò CHE TI SERVE è DENTRO”. Dentro di te.

la bambola-ballerina in vendita negli USA
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