POMI D’OTTONE E MANICI DI SCOPA – Recensione

Disclaimer: tutte le immagini usate, come il trailer, appartengono alla Walt Disney Production

Un letto fatato, pomi d’ottone e qualche illusione posson bastare per viaggiare con la fantasia. Note e parole si incastrano a danze e colori. Se a ciò aggiungiamo caratteristi di un certo livello, adorabili nella loro goffaggine, l’intrattenimento puramente fantastico non si fa attendere. Proiettata nelle sale cinematografiche italiane nel 1972, un anno dopo l’uscita statunitense, la commedia animata Pomici d’ottone e manici di scopa (Bedknobs and Broomsticks) guadagna un meritato Oscar per i Miglior effetti speciali e incanta con la sua piacevole contaminazione tra animazione ed attori in carne e ossa.

Robert Stevenson ci dona un altro classico senza tempo, in grado di celare dietro la sua gradevole spensieratezza una ragguardevole profondità. Prodotto dalla Walt Disney productions e basato, in parte, su due scritti di Mary Norton (“Il magico pomo d’ottone, ovvero come diventare una strega in dieci facili lezioni” e “Falò e manici di scopa”), il lungometraggio avrebbe potuto avere come protagonista la Mary Poppins dell’omonima pellicola diretta sette anni prima dallo stesso cineasta britannico. Quando Julie Andrews si decise ad accettare il ruolo era troppo tardi: la Lansbury aveva già firmato per la parte che l’avrebbe resa nota al grande pubblico sulle note delle musiche firmate da Irwin Kostal, Robert B. Sherman e Richard M. Sherman.

Che fantastica storia di stregoneria…


Durante la seconda guerra mondiale Paul, Carrie e Charlie vengono affidati all’apprendista strega miss Eglantine Price (Angela Lansbury) e tutti appassionatamente, insieme al sedicente stregone Emelius Browne (David Tomlinson che fece Mr Banks in Mary Poppins), reperiscono le preziose formule di un libro magico mediante cui contrastano lo sbarco dei tedeschi sulle coste inglesi. Nel bel mezzo di imperfetti incantesimi teatrali è possibile folleggiar nel fondo della laguna nell’isola di Naboombu e chiedere indicazioni a un signor merluzzo, per poi esser pescati da un orso e giocar a calcio con animali parlanti! A Portobello Road, nell’isola di Naboombu e ancor più a Pepperinge Eye è possibile fronteggiare nemici e contrasti dettati dalla sete di potere a suon di magia. Che fantastica storia di stregoneria imperfetta, quanto risolutiva è mai questa?

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