Senza Pazienza.

Ciao, sono Renato Sacco e…

Dal 2000 ad oggi ho osservato e scrutato la società, letto molte testate giornalistiche, seguito l’ evolversi degli ideali politici dei vari partiti e ho ascoltato le opinioni di moltissime persone.
Di tutto questo gran minestrone si evince una sola cosa: che il malessere sociale è legato alla mancanza di pazienza. Si da la colpa alla crisi e all’avvento dell’ euro che ha impoverito la maggior parte della popolazione ma la pazienza è legata al tempo e al denaro.

Tutto scorre veloce, troppo rapido per godersi un po’ di beata serenità. Decine di scadenze, appuntamenti, impegni, orari da rispettare, consegne, eventi e chi più ne ha, più ne metta.
Una corsa contro il tempo che, quotidianamente, rende tutto frenetico e, in un batter d’ occhio, è sera e si arriva stanchi, a volte troppo e, a conti fatti, si è fatto poco o forse si voleva raggiungere traguardi migliori.
Siamo alla ricerca continua della serenità che non arriva, siamo in attesa di una notizia che possa farci tirare un sospiro di sollievo. ed è meglio non ascoltare i notiziari perché le ultime nuove non sono mai buone.
Il fatto è che non è vero che siamo senza pazienza, siamo senza denaro, non basta mai, non è sufficiente a soddisfare le nostre necessità, o quelle che crediamo tali.

Ormai ci propinano e ci martellano costantemente con migliaia di prodotti al punto tale da far sembrare indispensabile l’ inutile.
Maledetta televisione e maledetti i social che c’ imbottiscono il cervello di “stronzate”.
Scusate il francesismo ma sono stufo di vedere superficialità.
Sono stufo di leggere nelle prime pagine che artigiani in difficoltà si tolgono la vita.
Sono stufo di leggere di mamme iper indaffarate che dimenticano i figlioletti in macchina.
Sono stufo di leggere di femminicidi e di tante altre cose che al giorno d’ oggi non dovrebbero verificarsi.
Molte di queste cose sono legate al vile denaro, direttamente o indirettamente.
Il denaro è e sarà sempre la causa di tutti i mali, non c’ è via di scampo da questo.
Il denaro non fa la felicità ma senza fa povertà.
Questo è il primo problema serio che i governi dovrebbero risolvere, mettere in tasca al popolo dei denari da spendere per far si che l’ economia non cada in crisi.

Anche se la crisi attuale è ancora in atto, moltissime realtà soffrono della crisi degli ultimi anni, c’ è chi ancora si arrampica sui vetri per riprendersi. Non facciamo finta di non vedere, non giochiamo a nascondino, la cosa riguarda tutti, direttamente o indirettamente.
Con la scusa della crisi c’ è chi si è approfittato di persone in difficoltà e questo accade ancora con le forme di ricatto contrattuali dei pochi posti di lavoro.
“O mangi sta minestra o salti la finestra.”
Credo che già troppe persone hanno saltato la finestra perché non riuscivano a stare dietro allo scorrere veloce delle scadenze.
Senza andare troppo a sindacare di chi sia la colpa, senza additare nessuno, proviamo a dare importanza al tempo, diamogli il giusto valore, ma a trecentosessanta gradi.
La parola crisi è diventato sinonimo di sconto, la crisi ha stravolto il mondo del lavoro imponendo a tutti di doversi “regalare o quasi” a quei pochi che hanno dei denari da spendere, che poi, guarda caso, gira e rigira, chi si deve “regalare” sono coloro che muovono l’ economia.

Tutto rincara e gli stipendi son sempre uguali, anzi, grazie all’inflazione il potere d’ acquisto sta scemando vorticosamente.
Poi leggo che la Cina ha firmato un accordo con gli stati europei per la vendita di migliaia di robot da installare negli stabilimenti di maggior produzione.
Non ho letto tutto l’ articolo per non rendermi ulteriormente furioso.
Vorrei scrivere qualche imprecazione ma credo che non servano a risolvere la cosa.
Vorrei far presente, ai Signori industriali, che non solo ci sono moltissimi giovani in cerca di lavoro ma inoltre sono entrati in Europa decine di migliaia di profughi che sono scappati da territori devastati da guerre e sciacallaggi gestiti anche da paesi europei per “rubare” e passatemi il termine, materie prime per la fabbricazione di telefonini da mille euro.
E si, perché alcuni minerali si trovano solo in alcuni territori, minerali che costano più dei diamanti e dell’ oro e dove si trovano secondo voi ?
Allora, visto che li state cacciando da casa loro, fatemi la gentilezza di dargli almeno un posto di lavoro e fate in modo che, alcune teste calde, non vadano in giro per le strade con il machete ad affettare innocenti senza un motivo.
Avete voluto unire l’ europa per superare di numero gli Stati uniti ma secondo me avete perso il controllo della situazione, tutta.
Tutte le aziende mirano alle grandi produzioni a basso costo realizzate da robot.
Tutti aspirano ad avere tutto senza spendere nulla.
Tutti vogliono tutto senza fare nulla.
Come dice il buon Ligabue, “tutti vogliono un posto in prima classe ma ci avete lasciato solo il Mi piace”.

Di seguito Vi riporto due capitoli del mio libro: LIMITATI A LIMITI LIMITATI O AD ILLIMITATI LIMITI?

ROBOT

Diamo la colpa agli extracomunitari che tolgono il lavoro ai connazionali.
Io comincio ad essere razzista nei confronti dei robot.
Caro robot, non ti fermi mai, lavori 24 ore su 24, non ti ammali, non ti vengono le mestruazioni, non rimani incinta, non mangi, non bevi, non arrivi tardi per via degli scioperi, non fai sciopero, non ti lamenti, non discuti, non fai pausa caffé, non vai in bagno, rispetti le schede di produzione, sei il fiore all’occhiello della mia fabbrica, sei il migliore investimento che potessi fare, per ognuno di te ho più di un operaio modello.
Splendida invenzione, grazie a te le industrie risparmiano sul costo del lavoro.
Tu e tutte le macchine automatiche avete fatto risparmiare un sacco di soldi a molte industrie e hai fatto guadagnare loro un mare di soldi.

Grazie robot che mi fai risparmiare sul costo degli operai.
Peccato che nessuno si sia accorto che voi robot non abbiate bisogno di comprare nulla.
Il mercato è fatto di vendite.
La produzione è fatta di richieste.
Facciamo un’ipotesi: per ogni robot togliamo dalle linee d’assemblaggio cinque operai.
Ogni mille robot si licenziano cinquemila operai.
Questi cinque mila operai non potranno comprarsi cinque mila automobili, non potranno fare cinque mila mutui per comprarsi casa, non potranno comprare cinque mila televisori al plasma a rate, non compreranno vacanze e senza lavoro non potranno comprare un bel niente.
Grazie robot che mi togli il lavoro.
Grazie robot che fermi il mercato delle vendite.
Cari industriali del pianeta, i vostri robot e le vostre macchine non hanno bisogno di nulla e, se continuate a produrre con il loro ausilio eliminando la forza operaia, arriverete presto al collasso produttivo.
Se non date lavoro alle persone che comprano casa, auto, televisori, telefoni, vacanze, mobili, latte, frutta, verdura, pane, dolci, libri, computer e altro ancora, voi cosa produrrete?
Per chi?
Per i robot?
Oltretutto aumentate il costo del prodotto finale perché le vendite diminuiscono; altrimenti non guadagnate abbastanza per ammortizzare l’acquisto dei robot.
Se nessuno compra, perché non circola denaro nelle tasche degli operai disoccupati, voi come pagherete i finanziamenti fatti per comprarvi i robot?
Continuerete a chiedere aiuti allo stato?
Sappiate che i disoccupati non possono pagare le tasse.
Senza tasse le casse dello stato si svuotano e prima o poi si svuoteranno del tutto e non ci saranno soldi per nessuno.
Non voglio allarmarvi troppo, non voglio fare il disfattista, ma calcolate bene quel che fate.

Siamo artefici del nostro futuro.
Prima che sia troppo tardi fate qualcosa per noi e per voi.
Le aziende che producono robot non si devono preoccupare del fatto che queste mie righe diminuiscano le vostre vendite.
Cominciate a realizzare robot che sostituiscano gli operai che fanno lavori pericolosi tipo: minatori, smistamento rifiuti, manutenzione ai silos, fonderie, siderurgie, pozzi di petrolio e tutte quelle mansioni dove le persone muoiono per quattro soldi.
Cominciamo a prenderci sul serio ragazzi.
Vogliamo andare avanti o vogliamo arrivare ad un punto di non ritorno ?

E poi Vi aggiungo un’ altro capitolo dello stesso libro che è una chicca per il periodo in corso.

PROSTITUZIONISMO

Consentimi una breve riflessione e considerazione dello stato attuale di alcune cose.
Secondo il mio punto di vista il decadentismo rispetto al prostituzionismo è nulla.
Non voglio paragonare un periodo storico ad una mia descrizione del comportamento di alcune persone ma descrivere quel che succede oggi.
Il continuo compromesso, al quale siamo costretti a subire, diventa sempre più frequente; che poi si chiami mobbing, o in altro modo, non importa ma sempre di compromesso si tratta.
A prescindere dal posto di lavoro che, oltre ad essere precario, è diventato un dare per avere, scusa, dare e basta. Ci si deve continuamente sottoporre a continui piccoli ricatti per ottenere qualcosa.


Talvolta in amicizia si deve far qualcosa per avere in cambio altri favori e se sono soldi e se sono cambi di favore.
La generosità e l’altruismo sono diventati rari come le tigri siberiane o i panda.
Non parliamo della meritocrazia che alcune persone vedono come una razza di persone che, perché capaci più di loro, sono da licenziare.
Non si fa nulla per nulla e questo stile di vita porterà solo ed esclusivamente al declino della società moderna e si vivrà nuovamente un era di decadentismo.
Ecco perché non vale la pena fare paragoni.
Ciò non toglie che di bello ci sia molto ma la maggior parte della nostra vita è sottoposta a situazioni che generano stress e di miglioramenti non se ne vedono.
L’unico modo per salvarsi da tutto questo è rispondere no ma dietro l’angolo ci sono altri disposti a subire per emergere e di conseguenza l’equilibrio va a farsi un giro.
Spero e mi auguro che quanto di negativo si subisca si trasformi un giorno in positivo,in benessere non economico,che comunque non guasterebbe,ma sociale,dove salutarsi per strada anche senza conoscersi sia normale e piacevole,una società che non ha paura di nulla perché il male si è dimenticato come sia fatto e nessuno ne voglia ad altri.

QUESTA E’ PURA UTOPIA.

Utopia o no sarebbe bella una società gentile.
Grazie,buongiorno,mi scusi,per favore,si accomodi;tutte cose rare,e non ditemi che sia mancanza di educazione perché il mondo è stato educato da tutti.
Non continuiamo a scaricar barile sulle altre persone,cominciamo a educare noi stessi senza che lo facciano gli altri,rispondiamo gentilmente al cafone,sorridiamo all’arrabbiato e calmiamolo con una battuta in modo da farlo sorridere.
Credo che la cattiveria sia curabile con la bontà.

E se qualcuno vuole leggere altri miei pensieri in merito eccovi il link per il libro citato.

http://m.arduinosaccoeditore.eu/products/limitati-a-limiti-limitati-o-ad-illimitati-limiti/

Buona lettura.

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1 commento

  1. Scusa eh alcuni dei tuoi pensieri, quelli più alti e generici saranno pure condivisibili ma poi quando scendi nello specifico scrivi delle cavolate. Scusa quale inflazione? L’inflazione sono anni che è ferma attorno allo zero, anzi abbiamo avuto persino periodi di deflazione, tanto che uno dei problemi che assilla le autorità finanziarie ed economiche europee è proprio la mancanza di inflazione perché è testimonianza di ristagno economico

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