Tenet – Recensione – Nolan mantiene le promesse…

Tenet: Nolan mantiene tutte le promesse … nel presente, nel passato e nel futuro… voto 11

Puoi alzarti una mattina e decidere di scrivere la sceneggiatura di un film fantascientifico, che stravolga ogni legge della fisica, che giochi con lo spazio e con il tempo.

Puoi scegliere di far camminare gli uomini all’indietro, le macchine all’indietro, di far tornare i proiettili nella canna della pistola ma quando fai volare a ritroso gli uccelli sfiori il miracolo della bellezza visiva.

Puoi abbattere palazzi sfasciandoli dal basso, farli risorgere e riabbatterli dall’alto facendolo sembrare naturale. Puoi prendere un simbolo, un enigma come il quadrato di Sator che rappresenta l’antica magia e renderlo quasi scienza, giocando con i nomi di personaggi e luoghi.

Puoi costruire un film che sembri un film d’azione, uno dei migliori mai visti, perché per due ore e trenta minuti non ho mai chiuso la bocca, aperta per lo stupore.

Puoi far schiantare sul serio un Boing 747 su un palazzo, incurante del fatto che sarebbe stato più pratico usare dei modellini. Invece scegli anche di creare un film che è arte, meglio è filosofia, è un mezzo alternativo per parlare al mondo, quello di oggi, quello di domani … e forse persino quello di ieri.

Certo puoi farlo … ma solo se ti chiami Christopher Nolan, un meraviglioso e irrinunciabile incantatore, un genio visionario e folle che mi ha fatto innamorare perdutamente un’altra volta.

Il giovane Washington dimostra un’energia e una versatilità che la genetica gli ha donato a piene mani; Kennet Branagh è un villain insolito e pieno di lucida follia, come se fosse uscito direttamente da una tragedia Shakespeariana.

Pattinson è semplicemente fenomenale, perfetto, il sottile legame tra ogni realtà, l’eroe romantico di cui ti innamorerai e che vedrai camminare da solo verso l’orizzonte.

Elizabeth Debicki di una bellezza eterea e quasi irreale, una moderna Beatrice che muove la ragione e l’animo del protagonista.

Tenet è un film palindromo, inizio e fine in sovrapposizione continua, un loop ideologico per salvare quello che c’è di buono in un mondo che sembra non avere via d’uscita, che sembra destinato a finire.

Eppure sono uscita dalla sala certa di aver visto qualcosa di totalmente nuovo, un messaggio d’amore e di speranza, scritto in modo da essere letto in ogni direzione … in ogni lingua e in ogni mente.

Grazie Christopher.

Grazie di cuore.

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