Estate di San Martino a Marcianise

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Finalmente è finita l’attesa: Torna l’Estate di San Martino di Marcianise

«A San Martino ogni mosto diventa vino»
Fra le tradizioni legate al vino la più importante è certamente la festa di San Martino (11 novembre) anche se in questo periodo di vino novello e castagne si comincia a gustarle ben prima di questa data (e anche dopo!). In molte località la festa di San Martino è caratterizzata da sagre, fiere, mostre d’arte, incontri conviviali, spettacoli di canti popolari, degustazione abbinate a prodotti tipici, “cantine aperte”.
Per tanti un modo piacevole per trascorrere le giornate, in un’atmosfera che riscalda anche il cuore come la tradizionale tregua del freddo per dare vita all’Estate di San Martino.

Anche Marcianise, dopo un anno di pausa forzata in conseguenza alla scomparsa di uno degli organizzatori storici dell’evento, avrà di nuovo la sua Estate di San Martino con la sua XIII edizione. La Festa di vino, tradizioni, arti e sapori torna per il 7 e 8 Novembre nel quartiere delle venelle, i vicoli di via Santoro che ancora una volta si incendieranno di fiaccole, tammurriate, arte di strada, mostre fotografiche, vapori di cucina, colori e profumi senza tempo.
Una festa che già negli anni passati ha attirato un gran numero di partecipanti.

Con rinnovato entusiasmo l’Associazione Majeutica ha lavorato duramente per tornare con una edizione che si preannuncia la più ricca di sempre.
Non credo che ci siano parole migliori di quelle dell’Associazione per presentare l’evento.

E’ la determinazione la radice che
“oggi li vede nuovamente in campo (i ragazzi della carovana-Majeutica) a far sì che anche per quest’anno torni a travolgerci la Festa Grossa di Marcianise.
Un tripudio di danze e musica popolare che da sempre affascina e coinvolge chi si imbatte nel dedalo di San Martino. Il vino è complice, il buon cibo pure, e ciascuno si ritrova a cantare, a danzare, a battere le mani al tempo delle tammurriate. Da ogni angolo sbucano poi personaggi fiabeschi, con costumi ariosi, colorati, imprevedibili e improbabili; gli sputafuoco, i giocolieri, i saltimbanchi. Un’atmosfera insolita che ancora una volta trascina lo storico quartiere delle venelle in una dimensione onirica e magica. Lungo il percorso poi, mostre fotografiche, esperienze d’arte attiva, animazione per i più piccoli, installazioni di arte floreale. E ancora pittura, arte presepiale, l’artigianato locale che riempie i vicoli di colori e sorprese. Per i buongustai alla ricerca di sapori dimenticati: le pettole e fagioli alla maniera di Marcianise, i mazzuoccoli, l’antichissima insalata di pere e musso con le olive e i peperoni, il baccalà fritto, il caciocavallo impiccato, la brace, i contorni della tradizione. Per i palati più curiosi la sede di Majeutica ospiterà ancora una volta la degustazione di piatti gourmet e di etichette scelte, in un percorso guidato da Sommelier professionisti”

da www.majeutica.it

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Insomma i presupposti per una due giorni piena di attività interessanti e divertenti ci sono tutti.
Buon divertimento!

Ma da dove nasce questo nome? E questa tradizione?

L’estate di san Martino è il nome con cui viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Ed a giudicare dalle temperature passate e quelle di questi giorni, direi che anche quest’anno è arrivata l’estate (di San Martino).
Il nome ha origine dalla tradizione del mantello, secondo la quale Martino da Tours (poi divenuto San Martino), nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello; poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.

Il nome di Estate di San Martino è condiviso con le culture iberofone e francofone, nei paesi anglosassoni viene chiamata Indian Summer (“estate indiana”)

Una curiosità: San Martino è legato anche alla Festa del Ringraziamento al termine delle stagione agricola e nel passato l’11 novembre era la data consueta per i traslochi e il rinnovo dei contratti di affitto dei fondi rustici, dei pascoli e dei boschi.
Da qui deriva il detto “fare San Martino”, cioè traslocare.

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