Into the Forest di Patricia Rozema – Recensione

Into the Forest è un film canadese del 2015 diretto da Patricia Rozema (Mozart in the Jungle, In Treatment), venne presentato nello stesso anno al Toronto Film Festival e ha per protagoniste Evan Rachel Wood (Westworld, The Wrestler, Correndo con le forbici in mano) e Ellen Page (Juno, Inception, The Umbrella Academy) .

La storia, basata sul romanzo omonimo di Jean Hegland, è quella di due adolescenti, Nell (Ellen Page) e Eva ( Evan Rachel Wood), che vivono da anni nella foresta in una piccola casa con il padre Robert (Callum Keith Rennie – Californication, Battlestar Galactica), in un mondo in cui l’elettricità non funziona, se non a singhiozzo.

Attenzione da qui in avanti saranno presenti pesanti SPOILER!

A complicare la situazione arriva l’improvvisa morte dell’uomo, a causa di un incidente con la motosega, che lascia completamente sole le due ragazze.

La nostalgia dei genitori è terrificante, se prima li amavano, ora si rendono conto di quanto fossero importanti per loro. Ci sono infatti diversi flashback in tal senso, che toccano lo spettatore.

Nell ha una breve storia con un suo amico, Eli (Max MinghellaThe Handmaid’s Tale, The Social Network) ma un evento traumatico la avvicinerà totalmente alla sorella Eva, vittima di uno stupro da parte di Stan (Michael Eklund Arrow, Fringe), padrone di un negozio locale.

Questo evento terrificante porta le due ragazze a solidarizzare come non mai, in un mondo ostile e nel contempo a capire cosa sia giusto fare per sopravvivere.

Lo spunto non è sicuramente molto originale, tuttavia, quello che conta è il modo in cui tutto viene presentato e che porta lo spettatore a interrogarsi su diversi temi.

Il primo punto essenziale è che Into the Forest non lascia scampo su cosa sia uno stupro. Credo sia uno dei pochi film a raccontarlo dal punto di vista della vittima.

E’ un evento che ti sconquassa dentro, che ti fa passare la voglia di respirare, di mangiare, di vivere.

Ci si sente sporchi di dentro e di fuori.

Senti la persona che ti ha violato sempre lì e non c’è scampo. Irrimediabilmente.

Evan Rachel Wood è bravissima a rendere questo trauma, mostrando la disperazione e l’orrore di questo evento terribile, che  lascia la sua Eva senza forze.

Sarà l’amore per la sorella Nell, che rischia di morire e lo sfogo per il trauma subito, un lungo pianto liberatorio, a iniziare a farle risalire la china.

Trovo bellissimo che si mostri il pianto come qualcosa di positivo. E’ importante far capire che le lacrime, il dolore, la rabbia in certi eventi sono normali. Non è fingendo che un problema non esiste che si può uscirne.

Il secondo punto riguarda cosa ha portato l’evento, Eva si scopre incinta e deciderà, andando contro le insistenze della sorella Nell, di tenere il piccolo perché “Questo figlio non è di nessuno” e “i figli non hanno mai colpa delle cose che fanno i loro genitori”.

“Non posso e non voglio perdere più nessuno. Non ce la farei.”

Al di là di cosa si possa pensare sull’aborto, quello che è interessante e toccante, fino a lacerarti il cuore, è la scelta consapevole, di una ragazza traumatizzata, che dà una lezione a chi dà colpe assurde ai bimbi, figli di genitori ignobili.

Un inno alla vita nel vero senso del termine e nel contempo spinge a non giudicare chi si trova nella sua stessa situazione e decide di compiere la scelta opposta.

Quasi comico eppure triste il momento in cui la sorella Nell, vedendo che Eva, ormai ingrossata dalla gravidanza e anemica grave, si decide a uccidere un animale, per sfamare la sorella, lei animalista convinta.

Into the Forest è film duro e bellissimo, impreziosito dalle performance di due grandi attrici.

Trailer di Into the Forest

 

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Silvia Azzaroli

Sono una Scrittrice perché quando scrivo mi sento viva e posso visitare nuovi mondi e nuove terre;

Il mio motto è:
"Siamo universi dentro altri universi." (Ho Sognato Babilonia)

Adoro camminare e andare in bici;

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Star Wars/Trek Geek, Proud Hamster, Fringie, Whoovian, MCU Fan, Sci-Fi Geek;

Amo la Fantascienza, che per me è il genere per eccellenza ma apprezzo anche i Noir, i Romanzi storici, i Saggi e il Fantasy;

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L'elenco dei film preferiti sarebbe infinito posso solo dire che amo tanto il cinema indipendente che i kolossal, basta che mi lascino qualcosa di positivo dentro l'anima e il cervello;

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Sono affascinata dalla Scienza anche perché volevo diventare medico .
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in particolare Sabina Spierlein (madre della psichiatria moderna),
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