personaggi femminili

Personaggi Femminili – I tanti volti nella storia del Cinema by Simona

Lo staff di Over There ha deciso di omaggiare le donne nel cinema, scegliendo le proprie predilette, con molta fatica perché l’elenco sarebbe infinito.
Grazie al critico cinematografico Armando LoStaglio per aver fornito l’idea.

Donne del cinema che più hanno colpito me:

Jo March interpretata da June Allyson nel remake del 1949.

Lei è la mia Jo, il personaggio che mi ha spinto sulla strada della scrittura.

Una donna indomita, con la passione per la scrittura.

Testarda, schietta fino al midollo ma con un cuore grandissimo, disposta a fare di tutto per la sua famiglia.

La scena della vendita dei capelli è una di quelle cose che mi porto dentro finché campo.


Lisbeth Salander della trilogia Millennium.

È grazie a lei se sento parlare per la prima volta del personaggio dei fumetti Wasp, considerato il fatto che era il suo eroe preferito – nonché il suo nickname sulla rete. 

Lisbeth è una sopravvissuta, una donna molto riservata che odia l’ingiustizia, soprattutto quando si tratta di donne vessate da uomini che si sentono potenti ma che non lo sono davvero. 

È davvero un gran personaggio, lei.

Qui è in un fan video.

 

Claire Tourneur di Fino alla fine del mondo.

Inizialmente la vediamo completamente sperduta, si risveglia nel bel mezzo di una festa senza sapere come ci sia finita.

E per buona parte… almeno fino all’incontro con Sam Farber non ha in mente una meta precisa, vaga, cercando di sopravvivere in un mondo che sta per finire.

Poi si fa coinvolgere nel progetto di ridare la vista ad una persona cieca, fino a quel momento non sapeva di avere un feeling particolare con le macchine e finisce per sviluppare una dipendenza dai propri sogni.

Ne uscirà grazie alla parola scritta.

Lei è bellissima, intensa, fragile, appassionata, intelligente, determinata.


Wanda Maximoff.

 Diventa orfana da piccola a causa dell’esplosione di un ordigno creato dall’azienda di Stark. 

Usata due volte. 

Prima dal H.Y.D.R.A nella figura di Baron Strucker che la sottopone a esperimenti con una delle gemme dell’infinito – ed è grazie a questa che i suoi poteri verranno alla luce – poi da Ultron che sfrutta l’odio che prova nei confronti di Stark. 

Trova una sorta di figura paterna in Clint Burton che riuscirà a ridarle fiducia in sé stessa e nei suoi poteri ma, soprattutto, nella capacità di poter fare qualcosa di buono per il mondo.

Durante la battaglia di Sokovia perde il fratello gemello Pietro e, successivamente, deve assistere alla morte dell’amato Vision. 

L’elaborazione del lutto è difficile per tutti, anche per le supereroine.

– Amelie Poulain.


E’ riuscita a crescere come persona sensibile e dall’immaginazione viva e pulsante nonostante l’ambiente anafettivo familiare e si ritrova, suo malgrado, a farsi coinvolgere dalle persone e dalle loro esistenze.

Come non amare lo stratagemma che escogita per invogliare il padre a uscire di casa e realizzare, finalmente, il suo sogno di viaggiare.
Amelie è dolce, tenera, a volte sembra imbranata, timida.

Decisamente ha un grande cuore e sensibilità.

Adoro il suo rapporto con Raymond Dufayel, l’uomo di vetro, che diventa una sorta di mentore, per lei e che la esorta a vivere e fare esperienze di ogni tipo.

 

 

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