Sopravvissuti: il coraggio di fare qualcosa di diverso

Sopravvissuti 

di Sofia Bruschetta

Regia di Carmine Elia

Oggi diventa sempre più complesso produrre fiction innovative, senza suore, preti, commissari o regnanti di ogni nazione.

La Rai ha avuto la giusta intuizione per stare al passo e ha dato il via ad un progetto internazionale con Francia e Germania (Rodeo Drive, France Télévisions, Cinétévé, ZDFneo), la fiction “Sopravvissuti“.

Il risultato è un prodotto innovativo, intrigante e pieno di pathos e suspense.

Per il consueto target di pubblico della rete ammiraglia non era una sfida facile, i salti temporali, l’intreccio intricato e i molteplici interrogativi lasciati allo spettatore hanno però convinto due milioni e mezzo di telespettatori a seguire la serie fino alla fine.

La cosa più incredibile sono stati il turbinio di ipotesi e le discussioni sugli avvenimenti che hanno coinvolto i fan; sui social lo scambio di idee, su chi aveva fatto cosa e sulle possibili soluzioni, era divertentissimo e ha trasformato idealmente lo spettatore in un investigatore che neppure la compianta Jessica Fletcher, creando un rapporto interattivo con la serie.

Il cast ha dato prova di grande professionalità e di incredibile versatilità.

Ci hanno raccontato come ogni persona può comportarsi in una situazione estrema, quando l’ istinto di sopravvivenza prende il sopravvento sull’etica e la morale.

Un vero e proprio invito a ridefinire la natura umana e la propria opinione di se stessi.

Quanti lati oscuri potremmo rivelare messi in una condizione al limite?

Gli spunti di riflessione erano infiniti, facendo lavorare tutti di testa e di cuore.

Fausto Sciarappa e Alessio Vassallo hanno suscitato la più fervida antipatia, per una performance da villain perfettamente riuscita.

Lino Guanciale, bellissimo e struggente, si è riconfermato un attore di straordinario spessore.

Nel cast femminile variegato spiccano una Pia Lanciotti agguerrita e una dolcissima scoperta, Margherita Aresti, una ragazza che farà molto parlare di sé in futuro.

Il finale al cardiopalma ci ha lasciato con mille interrogativi irrisolti e una voglia immane di vedere la seconda stagione.

La ventilata ipotesi di una retromarcia della Rai, poco soddisfatta degli ascolti di un’idea sperimentale, e la possibilità di una conclusione repentina del progetto, hanno scatenato l’ira di molti telespettatori, che stanno rispondendo a suon di mail a mamma Rai invocando il seguito.

Ci auguriamo che la TV nazionale non ignori questa fetta di utenti, desiderosi di prodotti alternativi e proiettati sul futuro.

Le cose nuove implicano sempre un rischio ed è proprio la TV di stato che ha il dovere di diversificare e produrre anche prodotti in grado di soddisfare ogni palato.

Ci auguriamo che la pura legge dei numeri non sia di ostacolo a questo esperimento coraggioso e, a mio avviso, perfettamente riuscito.

Potete vedere Sopravvissuti qui sotto

Sopravvissuti Rai Play

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2 commenti

  1. Condivido tutto del bellissimo articolo. Era ora che si parlasse di sopravvissuti come di un prodotto di qualità sicuramente alternativo, intelligente, creativo, Intrigante ricchissimo di spunti di riflessione personale che mettono in moto cuore e ragione. Spero proprio che la rai tenga conto.

    1. Grazie ❤️

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