Space X & Falcon Heavy: una Tesla in viaggio verso Marte

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Chiara Liberti

Mettete insieme Space X, l’agenzia aerospaziale statunitense di Elon Musk – definito da molti “la versione reale di Tony Stark” – il Falcon Heavy, il razzo più potente fino ad ora mai costruito per lanciare in orbita oltre 60000 kg di carico ed infine una Tesla Roadster rosso ciliegia: ne otterrete una pagina di storia che segna un nuovo passo per l’esplorazione dello spazio.
Lo ammetto: fino a qualche ora prima del lancio della missione non sapevo nulla di nulla. Poi, come spesso accade, il tam tam su alcune pagine social si è fatto insistente – molto più della telecronaca di Sanremo – e la curiosità ha fatto il resto, ma quando dall’inquadratura è sbucato Starman in posa accattivante alla guida della Tesla ed il nostro bellissimo pianeta azzurro si è stagliato luminoso sullo sfondo… beh, ho quasi pianto per l’emozione.

Per chi si fosse perso l’evento, ricapitoliamolo velocemente:
Alle 21:45 ora italiana è stato lanciato da Cape Canaveral, in Florida, il Falcon Heavy di SpaceX, attualmente il razzo vettore più potente al mondo. A quanto pare la maggior parte dei gufatori e dei curiosi in generale era pronta a scommettere in una colossale e fallimentare esplosione: smentiti in pieno, per chi invece ama sognare è stata una grandissima soddisfazione.
Poco meno di tre minuti dopo il lancio i due booster laterali si sono sganciati, sempre in diretta tv e streaming, e hanno iniziato la manovra di rientro, facendo una vera e propria inversione di 180°. Atterreranno dopo poco più di cinque minuti, quasi in perfetto sincrono e con una leggiadria da lasciare a bocca aperta. Il motore centrale, invece, a causa del termine del carburante, mancherà di circa 100 metri il punto di atterraggio nell’oceano. Nonostante questo piccolo neo, la missione è da ritenersi un enorme successo, accolto con manifestazioni di esultanza.

Ma non finisce qui. C’è ancora quello che si chiama “secondo stadio”, che prosegue imperterrito e che ad un certo punto si apre e lascia scoperta la Tesla rosso ciliegia. Inquadrata da ben tre telecamere, che ci regaleranno foto mozzafiato solo per 12 ore, è l’epicità fatta concretezza: un manichino con tuta spaziale in accattivante posa di guida, sull’autoradio la scritta “Don’t Panic!” e a quanto pare una copia della Guida Galattica per autostoppisti nel cruscotto, mentre la magnificenza della Terra si staglia sullo sfondo.

Sì, ma in concreto?
In concreto avrebbero potuto tranquillamente scegliere una zavorra in cemento per testare la potenza del Falcon, Elon Musk ha invece scelto un concentrato di ironia e nerdaggine, che però adesso sta viaggiando alla bellezza di svariate migliaia di km/h verso l’orbita di Marte ed oltre: mai prima d’ora era stato spedito un carico così pesante e così lontano. Il traguardo prefissato è semplice: spedire materiale, anche umano, verso il pianeta rosso adesso non è più pura fantascienza, ma potrebbe diventare realtà nel giro di una manciata di anni. E, nel caso di sonde, la potenza di questi razzi è tale che non è più fantasia ipotizzare lanci che possano uscire dal Sistema Solare per inoltrarsi nello spazio interstellare.

 

Ma potevano certo mancare i guastafeste di turno? Non sia mai! Ecco comparire quindi, a poche ore dopo dal lancio e dall’effettivo e ormai confermato successo della missione, post inneggianti al cosiddetto “terrapiattismo” – una credenza che persino gli antichi avrebbero accolto con un sacco di risate – pensieri al limite delle teorie complottistiche più assurde, ma soprattutto frasi denigratorie verso chi osa puntare lo sguardo al cielo anziché rimanere con il naso a grufolare rasoterra.
A tutti costoro dedico volentieri la frase tratta dal brano Cyrano di Guccini: “le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali”.
Potete anche non emozionarvi dinanzi ad un vero e proprio passo da gigante nel campo dell’esplorazione dello spazio, potete rimanere indifferenti davanti a due razzi che fanno dietro-front e atterrano simultaneamente e quasi leggiadri, come stessero eseguendo una semplice coreografia di puro spettacolo, potete anche non avere nessun fremito di fronte alla prima – e fino ad ora unica! – automobile in viaggio all’interno del sistema solare, ma scrollare le spalle con sufficienza e manifesta compassione verso chi in questi momenti si sente allagare il cuore di sogni, beh, è proprio un comportamento miserevole.

(L’ultima immagine inviata da Starman, prima dello spegnimento definitivo delle telecamere. La nostra Terra è una splendida falce baciata dai raggi del sole)

Non tutti ci emozioniamo allo stesso modo e al cospetto delle stesse cose, questo è chiaro ed è più che giusto; tuttavia c’è una ben precisa categoria di persone che pare sguazzino e traggano piacere dai fallimenti altrui – i post dispiaciuti per il successo della missione sono una prova più che evidente – o che, in preda a complottismi di vario genere, giudichino come puerile o addirittura sintomo di poca intelligenza seguire e lasciarsi abbindolare da eventi di questo genere, perché secondo il loro modo di vedere la realtà che ci circonda sarebbe tutta una farsa. Questo genere di persone non sa osservare estasiato un tramonto dalle sfumature aranciate, chiude gli occhi se si trova al cospetto di una chiara notte stellata, prova diffidenza persino verso la propria ombra… un costante ed ostinato rifiuto di qualsiasi forma di meraviglia, che è una delle più genuine manifestazioni dell’essere umano fin dai primordi. Fosse per loro, la razza umana sarebbe ancora al riparo nelle caverne.

Ma per fortuna la curiosità e l’audacia appartengono ad altri, che le sanno sfruttare come nuovi trampolini di lancio per altrettanto nuovi traguardi.
Nel frattempo, Starman con la sua Tesla sono beatamente in viaggio verso l’orbita marziana. Alla faccia dei gufatori. 

Non è affatto da escludere adesso che, visto il successo del Falcon, un giorno si possano tranquillamente mandare in pensione tutti i “normali” voli intercontinentali. In fin dei conti stiamo sempre parlando di Elon Musk, l’uomo che vorrebbe intraprendere seriamente la strada del turismo spaziale.

 

La volontà,  il coraggio e la follia di Silvia Azzaroli

Non ho molto altro da aggiungere alle belle parole di Chiara. Ammetto che quando ho sentito parlare di questa storia ho cercato di informarmi meglio che potevo.
A quanto pare il successo della Tesla di Musk va oltre le aspettative, in quanto ha fatto qualche manovra sperimentale dell’Air Force e poi ha fatto ripartire il motore, solo che la spinta è stata troppo forte.
Sì, troppo forte e questo piccolo scherzetto la porterà oltre l’orbita di Marte, nella fascia di asteroidi tra il pianeta rosso e Giove, precisamente nell’orbita del pianeta nano Ceres.

E’ inoltre importante come questa missione costi, in termini di soldi, molto meno delle missioni Apollo e Shuttle. 90 milioni di dollari rispetto ai miliardi e miliardi.
Insomma questo lancio dimostra la convenienza, l’efficienza e la potenza del Falcon Heavy.
Certo ci vorranno mesi per arrivarci ma è un grande successo che ci permette di rendere possibili i viaggi interplanetari. Ci vorranno altri esperimenti, altri lanci, ma intanto Starman sta volando nello spazio.

Ho sempre avuto un rapporto di odio e amore per lo spazio. Mi affascina per la sua immensità, sembra veramente un oceano vasto e infinito e come l’oceano mette paura, da morire.
Quando vedo gli astronauti camminare nel vuoto li ammiro per il coraggio perché io non credo che potrei mai farlo.
Mi piace vederli andare lontano, sempre più lontano. Per dirla come il capitano Kirk: “Per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.”

Io spero invece che qualcuno ci sia.

Ci credo che non siamo soli e l’umanità si incontrerà con nuove altre specie, navigando nel più grande e misterioso oceano mai visto ed esplorato prima.

“Il mistero è l’esperienza più meravigliosa che possiamo vivere, l’emozione fondamentale che sta alla base della vera arte e della vera scienza. Chiunque non la conosca e non sia più capace di meravigliarsi e stupirsi è praticamente morto, e i suoi occhi sono offuscati.” Albert Einstein.

Buon viaggio Starman e non aver paura, non guardare giù mi raccomando!

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